Politico: funzionari europei imbarazzati dal servilismo di Rutte nei confronti di Trump

Il segretario NATO chiama Trump "papà": funzionari UE parlano di "servilismo"

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Politico: funzionari europei imbarazzati dal servilismo di Rutte nei confronti di Trump

Addirittura anche in quel di Bruxelles - dove le élite non sembrano conoscere vergogna - l'aria è carica di disagio. Fonti europee, parlando a Politico sotto stretta condizione di anonimato, non nascondono un profondo imbarazzo per il comportamento del Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, nei confronti del Presidente USA Donald Trump durante il recente vertice dell'Alleanza a L'Aia. Alcuni funzionari hanno definito senza mezzi termini l'atteggiamento di Rutte come "servilismo", un termine pesante che tradisce il malumore circolante nei corridoi dellaurocrazia continentale. "La gente è molto imbarazzata [...] Sì, il vertice è stato un successo in generale. Ma il servilismo è stato piuttosto esagerato", ha dichiarato uno di questi funzionari, rivelando il tono delle conversazioni private tra colleghi.

L'episodio al centro delle critiche risale a quando Rutte, riferendosi alle dure dichiarazioni di Trump su Israele e Iran, ha chiamato l'inquilino della Casa Bianca "papà". Il Segretario NATO ha giustificato il linguaggio forte utilizzato da Trump con una metafora familiare: "A volte il papà deve usare parole forti" per mantenere l'ordine, ha spiegato Rutte. Il riferimento era all'episodio in cui Trump aveva pubblicamente accusato Tel Aviv e Teherán di violare il cessate il fuoco e di non capire "che diavolo stessero facendo".

La scelta lessicale di Rutte non è passata inosservata né è stata digerita. Quando un giornalista gli ha chiesto se non ritenesse quel linguaggio "adulatore" "un po' umiliante" e tale da farlo apparire "debole", il Segretario Generale ha opposto una netta difesa. "No, non la penso così. Penso che sia questione di gusti. Ma penso che [Trump] sia un buon amico", ha ribattuto Rutte, aggiungendo senza esitazione che il leader statunitense merita "tutti gli elogi".

Una giustificazione che, anziché placare le acque, sembra aver alimentato ulteriormente il senso di disagio tra i funzionari europei, lasciando strascichi di imbarazzo e la percezione di un'eccessiva deferenza verso la figura di Trump, così come di qualsiasi presidente degli Stati Uniti.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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