Perché lo scenario che si sta delineando in RAI non è affatto negativo

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Perché lo scenario che si sta delineando in RAI non è affatto negativo


di Paolo Desogus*

Lo scenario che si sta delineando in Rai non è poi così negativo, anzi la congiuntura di due fattori esposti qui sotto può fornire una grande occasione di rinnovamento.

1) Tutta una vecchia guardia se ne va: Fazio, Berlinguer, Mannoni e ora Augias tolgono il disturbo (di propria spontanea volontà). Ed è un bene, il loro prodotto televisivo è strausurato, vecchio, destinato prevalentemente a un pubblico anziano, non solo anagraficamente, ma anche mentalmente e culturalmente. E poi specie la trasmissione di Fazio è ormai solo una palestra di conformismo.

2) Chi per il momento sostituisce la vecchia guardia da Pino Insegno alla Di Girolamo è un branco di incapaci, gente piazzata in Rai dalla destra governativa solo per occupare la tv pensando che questo significhi “fare egemonia”. Per fare egemonia occorre avere coscienza di sé e capacità di autonomia, mentre questa destra è in realtà composta da personaggi culturalmente subalterni al neoliberismo, capaci solo di offrire la versione avariata della tv precedente. Gli ascolti porteranno a una bocciatura dei nuovi programmi meloniani.
Resterà ai dirigenti Rai l’opzione del rinnovamento. E guardate, per quanto malandata, per quando assediata dalla politica, dall’Italietta provinciale, dagli sponsor e da tanto altro, la Rai resta un’industria culturale d’eccezione dalle grandi risorse, dalle grandi potenzialità. Lo ha dimostrato tante volte. Non per nulla tutte le figure televisive migliori sono sempre venute dalla Rai, non certo dal trash berlusconiano.

*Post Facebook del 6 novembre 2023

Paolo Desogus

Paolo Desogus

Professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, autore di Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema per Quodlibet.

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