Paolo Maddalena - L’ordinamento giuridico (e la civiltà) rischia di grosso con l’azione di questo governo

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Paolo Maddalena - L’ordinamento giuridico (e la civiltà) rischia di grosso con l’azione di questo governo

Sembra sempre più chiaro che obiettivo ultimo del pensiero unico neoliberista, incarnato anche dall’attuale governo, sia la distruzione degli Stati nazionali a favore della speculazione selvaggia dei mercati.

 

Il passaggio dalla inciviltà dell’uomo branco allo stato dell’uomo civile è avvenuto con la costituzione di città Stato, al qual fine sono necessari tre elementi: un aggregato umano (Popolo), la proprietà pubblica di un appezzamento di terreno (territorio) e un ordinamento giuridico che regoli la vita civile (sovranità).

 

Infatti i governi che si sono succeduti dall’assassinio di Aldo Moro, e da ultimo i governi Draghi e Meloni stanno scardinando le strutture fondamentali degli Stati nazionali meno forti, tra cui l’Italia.

 

Abrogare le norme che tutelano il Popolo è l’azione più nefasta che si possa concepire contro la civiltà e finora siamo costretti a registrare, non solo in Italia, ma anche in ambito europeo, i cosiddetti scudi contro gli interessi del Popolo e a favore di chi commette azioni incivili, cioè contrarie al progresso della civiltà.

 

Si pensi allo scudo penale previsto per gli operatori del MES, allo scudo fiscale previsto in Italia a favore degli evasori e, di recente, persino lo scudo contro i danni erariali, il che vuol dire la legittimazione a impossessarsi di denaro o beni economici appartenenti alla proprietà pubblica del Popolo. 

 

E al fondo di tutto abbiamo la sorpresa di trovare anche un quarto scudo, sempre a carico del Popolo e a favore di amministratori e dipendenti pubblici, lo scudo contro i controlli sul PNRR della Corte dei conti.

 

Corriamo precipitosamente verso l’autodistruzione, favorita anche dal fatto che la Meloni compie azioni divisive degli italiani, distribuendo vantaggi a singole formazioni (si pensi agli evasori fiscali) e distruggendo dalle fondamenta servizi pubblici essenziali, che devono essere garantiti gratuitamente per l’intero Popolo, in primis: sanità, ambiente, istruzione e cultura.

 

È ora che il Popolo si svegli, tenendo presente che le violazioni dei principi fondamentali della Costituzione da parte della Meloni sono continui e pesanti, come la violazione dell’articolo 32 Cost., a proposito della sanità, e dell’articolo 34 Cost., che riguarda l’istruzione. E a ciò è da aggiungere vergognosamente la palese violazione dell’articolo 100 della Costituzione, secondo il quale: “la Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del governo (da tempo abrogato per l’azione insistente di illustri giuristi) e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato, partecipa al controllo (controllo concomitante) sulla gestione finanziaria degli Enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria, riferisce direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito. La legge assicura l’indipendenza della Corte dei conti e dei loro componenti di fronte al governo”.

 

La sottrazione delle funzioni di controllo relative al PNRR con un decreto legge è uno schiaffo intollerabile contro l’indipendenza della Corte dei conti nell’esercizio delle proprie funzioni, ed è un danno enorme a carico del Popolo.

 

A questo punto non resta che il ricorso alla Corte costituzionale.

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