L'ironia del Financial Times sulla crisi irreversibile dell'UE
La crisi economica e politica che attanaglia l’Unione Europea sembra confermare la previsione di Vladimir Lenin secondo cui una "Unione di Stati Europei, sotto il capitalismo, è impossibile o reazionaria." I leader europei si trovano di fronte a un fallimento sistemico delle politiche neoliberiste che, lungi dall'assicurare crescita e stabilità, stanno portando a una spaccatura interna sempre più profonda.
In Francia, il presidente Emmanuel Macron, ex banchiere d'investimento, ha imposto una brutale austerità che ha penalizza la classe media e i lavoratori, con tagli ai diritti sociali e l'aumento dell'età pensionabile. Il risultato? Un crescente deficit e disordini sociali. In Germania, un’economia ormai stagnante per il secondo anno consecutivo testimonia il fallimento del modello ordoliberista e il masochismo delle élite tedesche che con le sanzioni alla Russia hanno sacrificato la propria base industriale.
Come ironizza il Financial Times, “la Francia come problema e la Germania come ‘malato d'Europa’ non fanno presagire nulla di buono per il continente”. Le politiche neoliberiste, che avrebbero dovuto rafforzare la competitività, hanno distrutto la coesione sociale e politica, dimostrando di essere una dottrina non falsificabile: di fronte al fallimento, la risposta è sempre "più neoliberismo". La narrazione dominante di un’Europa forte e democratica cade a pezzi sotto il peso di questi errori sistemici. Non solo: come dimostrano i casi di Jeremy Corbyn nel Regno Unito e il tentativo di bandire l'AfD in Germania, i presunti “liberali” e “democratici” dell'Occidente non esitano a sopprimere il dissenso, dimostrando quanto poco siano veramente legati ai valori democratici che propagandano.
Allo stesso modo, Macron ha ignorato i risultati elettorali in Francia, scegliendo un primo ministro di un partito che ha ottenuto meno del 6% dei voti. Questo quadro di fragilità, in cui il neoliberismo mostra il suo volto autoritario e fallimentare, rende evidente che le politiche economiche imposte dall'Occidente collettivo non solo stanno fallendo, ma si stanno ritorcendo contro i loro stessi promotori.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati