L'"idea" di Europa e che cosa è in realtà

4436
L'"idea" di Europa e che cosa è in realtà

 

Spesso incontro persone che, pur avendo compreso molte delle tendenze nefaste del periodo, continuano ad esprimere un attaccamento all' "idea europea", o almeno corrucciano la fronte ad ogni riferimento alla sovranità nazionale (o, dio ce ne scampi e liberi, al "sovranismo"). Non si tratta di persone ignare o inconsapevoli, non necessariamente.

Ora, la verità come sempre è complessa e nessuna soluzione reale ha la gradevole semplicità di uno slogan.

Porre le questioni nel modo giusto è però il primo passo.

Ad esempio, chiedersi con tipico stile da Talk Show, "Europa sì, o Europa no" è una falsa partenza, un vicolo cieco che garantisce l'inconcludenza. Distinguere tra Europa e organizzazione istituzionale corrente è un primo punto essenziale.

Siccome la geografia non si cambia, l'orizzonte europeo sarà di diretta pertinenza per l'Italia in qualunque futuro possibile. (Ieri un ministro russo diceva che dopo la guerra, naturalmente, si dovranno avere rapporti collaborativi con l'Ucraina, essendo un paese confinante: se potranno farlo Russia e Ucraina forse riusciremo anche noi a superare le carognate tedesche degli ultimi due decenni...).

Tuttavia il dato di fondo è che la partecipazione italiana all'Europa nella cornice del Trattato di Maastricht (e integrazioni) è stata una catastrofe e, più passa il tempo, più l'Italia si presenta come un mero agnello sacrificale su cui si gettano ciclicamente Germania, Francia, e loro alleati del momento, per drenare risorse.

Il post odierno di Gilberto Trombetta, condiviso sotto, spiega bene uno degli aspetti di questa dinamica.





Di fatto in tutte le questioni in cui c'è una torta da spartire esiste un blocco gravitante intorno alla Germania, e che spesso accorpa la Francia, che utilizza i poteri della legislazione europea come un apriscatole per ottenere vantaggi comparativi rispetto ai paesi "perdenti". Il processo di svendita del patrimonio pubblico e privato italiano è, molto semplicemente, l'obiettivo più succulento.

Beninteso, niente di personale. Mica ce l'hanno con noi. Solo, sono animali neoliberali e come lo scorpione punge e la puzzola puzza, così gli stati neoliberali sfruttano.

Lo stesso processo può essere adottato anche nei confronti di altri perdenti, come l'esempio greco illustra bene, però l'Italia ha ancora più ciccia intorno alle ossa di altri e qui c'è da mangiare. Stop.

L'ultraventennale processo in corso è per l'Italia quello in cui veniamo mangiati vivi, con occasionale anestesia.

Bisogna infine però anche ammettere che il richiamo alla sovranità è lontanissimo dal rappresentare "la soluzione"; si tratta solo di una parola che introduce un processo di riflessione, l'indicazione di una direzione, ma bisogna dire con chiarezza che il problema della gabbia europea corre in parallelo con il problema della qualità delle nostre classi dirigenti.

La posizione di mucca da mungere o agnello sacrificale, a seconda dei momenti, l'Italia l'ha ottenuta soprattutto a causa della spettacolare ignavia e straordinaria inanità delle sue classi dirigenti. E se magicamente queste stesse classi dirigenti dovessero gestire il disfacimento dell'UE (disfacimento sempre più probabile), non ci sarebbe niente di cui allietarci: riuscirebbero a venderci ad un macellaio differente, forse anche peggiore.

A scanso di equivoci, questo non significa che l'attuale cornice post Maastricht consenta margini di cambiamento dall'interno che possano mutarne la natura. Tuttavia una classe dirigente che si fosse seriamente cimentata in tentativi di "cambiare l'UE dall'interno" sarebbe almeno un punto di partenza.

Il problema della creazione di una nuova classe dirigente è e resta il principale, e più difficile, dei problemi, senza la cui soluzione nessun eventuale "colpo di fortuna" potrà comunque essere colto.

Andrea Zhok

Andrea Zhok

Professore di Filosofia Morale all'Università di Milano

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti