La grande bufala: dal "disegnino" di Rovelli al G20 brasiliano

15180
La grande bufala: dal "disegnino" di Rovelli al G20 brasiliano

 

Era il marzo del 2023 quando il fisico Carlo Rovelli, durante la trasmissione Piazza Pulita (La7), spiegò con un semplice disegno su di un fogliettino al giornalista Corrado Formigli, come un paziente maestro a un testardo bambino, come il racconto occidentale sulla guerra tra Russia e Ucraina non fosse condiviso dal resto del mondo. Così si espresse: “Ci stiamo raccontando una storia, siamo come in una bolla, con la comunità internazionale, i buoni e i cattivi, ma vede – e si appresta a fare un semplice disegno – quella che noi appunto chiamiamo comunità internazionale è quel pezzettino che se la racconta mentre altri 6 miliardi di persone, che vivono anche in grandi democrazie come India e Brasile, non credono alla nostra storia a come la raccontiamo noi”. 

Grazie al noto studioso, per poco tempo si aprì una crepa nella rappresentazione tutta di parte della guerra e dei rapporti internazionali. Un piccolo squarcio, appunto, una breve boccata d'ossigeno nell'asfissiante melma della propaganda. Quella dell'isolamento russo nella comunità internazionale è nulla più di una “falsa notizia”, ampiamente dimostrata anche in tempi recentissimi. Il riferimento è all'ultimo vertice del G20 – molto più rappresentativo del ristretto club del G7 – svoltosi in Brasile che ha prodotto un documento il cui punto 9, dedicato proprio alla guerra in corso tra Russia e Nato, per interposta Ucraina, la prima non viene neppure definita come aggressore. Ecco il testo completo:

“Per quanto riguarda specificamente la guerra in Ucraina, ricordando le nostre discussioni a Nuova Delhi, evidenziamo la sofferenza umana e gli impatti aggiuntivi negativi della guerra in merito sicurezza alimentare ed energetica globale, alle catene di approvvigionamento, alla stabilità macrofinanziaria, inflazione e crescita. Diamo il benvenuto a tutte le iniziative pertinenti e costruttive che supportano una pace globale, giusta e duratura, sostenendo tutti gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite per la promozione di relazioni pacifiche, amichevoli e di buon vicinato tra nazioni.”

Per arrivare alla pace, quindi a una soluzione negoziale,  ed evitare quindi la combustione termonucleare sul Vecchio Continente, sarebbe bene che i nostri ceti dirigenti facessero prima di tutto “pace” con la cruda realtà dei rapporti internazionali.

 

Diego Angelo Bertozzi

Diego Bertozzi

Diego Bertozzi

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Milano e in Filosofia e Scienze filosofiche all'Università degli Studi di Verona, si occupa da tempo di storia del movimento operaio e di Cina. Ha pubblicato per Diarkos  "La nuova via della seta. Il mondo che cambia e il ruolo dell'Italia nella Belt and Road Initiative" (2019)
 
 
 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi "I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

Trump e il "corollario Monroe" Trump e il "corollario Monroe"

Trump e il "corollario Monroe"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

I 5 punti della Sicurezza Economica degli USA di Giuseppe Masala I 5 punti della Sicurezza Economica degli USA

I 5 punti della Sicurezza Economica degli USA

“Ho fatto tardi perché mio cugino è stato ucciso dagli israeliani” di Michelangelo Severgnini “Ho fatto tardi perché mio cugino è stato ucciso dagli israeliani”

“Ho fatto tardi perché mio cugino è stato ucciso dagli israeliani”

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo? di Raffaella Milandri Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Il (vero) partito della guerra di Paolo Desogus Il (vero) partito della guerra

Il (vero) partito della guerra

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La rimozione dell'esistente di Giuseppe Giannini La rimozione dell'esistente

La rimozione dell'esistente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La realtà è diversa dalle notizie false di Michele Blanco La realtà è diversa dalle notizie false

La realtà è diversa dalle notizie false

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Il PD e lo stato di Israele di Giorgio Cremaschi Il PD e lo stato di Israele

Il PD e lo stato di Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti