La Francia al collasso: Macron tra il crac finanziario e la crisi democratica
La Francia si trova oggi nel mezzo di una crisi politica ed economica senza precedenti, con il presidente Emmanuel Macron sempre più isolato e contestato. Il recente voto di sfiducia al governo di Michel Barnier ha segnato uno dei momenti più critici della Quinta Repubblica, lasciando il Paese senza un bilancio per il 2025 e con l'incertezza su come affrontare la montagna di debiti che ha raggiunto i 3,2 trilioni di euro. La situazione economica secondo diversi osservatori è drammatica.
Le tensioni sui mercati finanziari rischiano di contagiare l’intera Eurozona, con la Germania e l’Olanda che richiamano la Francia a una maggiore disciplina fiscale. Ma la crisi non è solo economica. È anche una crisi di democrazia. Macron, il presidente "liberale" e "riformatore", si è presentato come il difensore della stabilità europea, ma oggi la sua condotta fa emergere una doppia morale. Quando si è trattato di affrontare le proteste sociali, come quelle dei "gilet gialli" e contro la riforma delle pensioni, Macron ha risposto con la repressione poliziesca e il disprezzo del dissenso popolare. Ma di fronte al crollo del governo Barnier, il presidente ha rifiutato di dimettersi, pur essendo chiara la perdita di fiducia da parte del Parlamento e dell’opinione pubblica.
In questo, il paragone con Charles de Gaulle è impietoso: il generale lasciò l'Eliseo nel 1969 dopo la sconfitta al referendum costituzionale, dimostrando un rispetto per la democrazia che oggi sembra mancare a Macron. La doppia morale è evidente anche sul piano europeo. Se altri Paesi, come l’Italia o la Grecia, fossero stati nella situazione finanziaria attuale della Francia, Bruxelles avrebbe già imposto un piano di riforme lacrime e sangue. Invece, per Parigi si invocano comprensione e supporto da parte della Banca Centrale Europea, che potrebbe addirittura tagliare i tassi d’interesse.
Si misura così il peso geopolitico della Francia nell’Eurozona, ma anche l’ipocrisia di un sistema che chiede rigore a tutti, ma evidentemente a paesi alterni. Il fallimento del "liberale" Macron è quindi totale. Non ha saputo gestire l’economia, non ha garantito stabilità politica e ha disatteso le regole democratiche che lui stesso pretendeva di incarnare. Il rischio è che la crisi francese si trasformi in un problema europeo, con la seconda economia dell'Eurozona in bilico su un baratro finanziario e politico.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
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https://www.cnbc.com/2024/12/04/frances-political-chaos-casts-long-shadow-over-economic-growth.html