La Cina può colpire Wall Street

2947
La Cina può colpire Wall Street

di Guido Salerno Aletta - Teleborsa

 

Siamo su un crinale sottilissimo: la ripresa economica è sostenuta solo dalla fiducia che i cittadini, le imprese ed ancor di più gli investitori ripongono nella capacità dei Governi e delle Banche di sostenerli nel superare le difficoltà e le complessità di una situazione davvero senza precedenti a memoria d'uomo.

Negli Usa ed in Europa si assiste, ormai da oltre un anno e mezzo, da quando è iniziata una crisi sanitaria e poi economica, al completo decoupling tra gli andamenti dell'economia reale e quelli del sistema finanziario: le immense iniezioni di liquidità immesse dalle banche centrali hanno sostenuto e gonfiato le quotazioni azionarie ed evitato che i tassi di interesse sui debiti crescessero esponenzialmente per via dell'aumento dei rischi per la stabilità di imprese. I massicci interventi di spesa in deficit dei governi e le garanzie apprestate sui nuovi debiti delle imprese, hanno consentito di superare le fasi più critiche.

Prosegue intanto il riposizionamento strategico statunitense nei confronti della Cina, che ormai viene vista come il principale competitor sul piano geopolitico e non solo su quello economico.

Di converso, a Pechino si stanno regolando i conti pesantissimi di un intero decennio di iniziative economiche d'emergenza che furono assunte, in particolare nel settore immobiliare ed infrastrutturale, per contrastare gli effetti straordinariamente gravi, gli spill-over, della crisi americana del 2008 che aveva fatto collassare il commercio mondiale. Un intero sistema economico basato sulla produzione di merci destinate all'esportazione si trovò improvvisamente di fronte ad un blocco della domanda internazionale: lo Stato, le Autorità politiche locali, il sistema bancario lanciarono una serie di iniziative senza precedenti per la costruzione di immobili ad uso abitativo e per la realizzazione di ogni genere di infrastrutture, dalle autostrade alle ferrovie ad alta velocità. Questa nuova domanda interna, destinata ad assorbire la disoccupazione, ha messo in moto una serie di vettori difficilmente controllabili: la scelta delle aree su cui costruire gli immobili o delle infrastrutture pubbliche era decisa a livello locale dagli stessi dirigenti politici che avevano anche la possibilità di spingere le banche a finanziarne la realizzazione. Tutto questo ha assorbito enormi capitali, anche speculativi, così come è stato effettuato spesso a fini speculativi l'acquisto di immobili. Si è creata una bolla immobiliare, sia in termini di nuove costruzioni fisiche che di maggior valore delle case, tutto finanziato a debito da parte delle banche e degli sviluppatori.

Le banche usavano per queste iniziative parecchio del risparmio depositato, sottoscrivendo i titoli di debito emessi dagli "sviluppatori", entità finanziarie che facevano da intermediari con i costruttori degli immobili e poi con i compratori di questi. E molti cinesi, soprattutto gli imprenditori benestanti, non solo hanno usato i propri risparmi per comprare una prima casa, ma ne hanno comprato anche una seconda ed a volte altre ancora, magari indebitandosi, contando sul fatto che i prezzi salivano in continuazione: si erano indebitati per una casa che inizialmente valeva cento, ma questa cresceva rapidamente di valore. Arricchimento facile e speculazione, a tutti i livelli: un po' come accadde negli Usa fino alla crisi dei sub-prime.

Anche in Cina si sentono gli effetti indiretti della recessione causata dalla crisi sanitaria: sono cominciati a venir meno sia i presupposti di solidità finanziaria e di crescita economica che erano stati riacquistati dopo gli interventi straordinari di cui si è detto, considerando soprattutto la ripresa della domanda mondiale.

continua a leggere

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti