Incontro Biden-Putin: le richieste del primo, le probabili risposte del secondo

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Incontro Biden-Putin: le richieste del primo, le probabili risposte del secondo

Avrà luogo domani, in videoconferenza, l’annunciato e molto atteso vertice tra Biden e Putin. Stati Uniti e Russia hanno molti argomenti sul tavolo di cui discutere. La situazione è molto tesa, ma dalla Russia non filtra ottimismo visti i toni bellicisti occidentali. 

Gli Stati Uniti e i paesi europei usano una retorica aggressiva nei confronti della Russia, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Vediamo che la NATO adotta una posizione estremamente aggressiva. Vediamo la retorica del signor Stoltenberg (Segretario NATO), vediamo la retorica di vari rappresentanti degli Stati Uniti d'America”. 

Il dirigente di Mosca ha poi evidenziato come i media occidentali abbiano dato un risalto abnorme ai presunti piani di invasione dell’Ucraina che sarebbero stati preparati dalla Russia, mentre da Mosca non si è udita alcuna presa di posizione o avvertimento nei confronti di Kiev, riguardo le minacce militari contro il Donbass, dove vivono le popolazioni russofone decise a staccarsi dall’Ucraina, ormai in balia di una classe dirigente ultra-nazionalista, per ricongiungersi alla Russia. 

A tal proposito bisogna ricordare che il ministro degli Esteri russo Lavrov, ha affermato che la Russia non intende chiudere gli occhi di fronte alle provocazioni della NATO e dell’Unione Europea, in particolare, i tentativi di giocare con i sostenitori della militarizzazione dell’Ucraina.

Queste le premesse del vertice di domani. 

Cosa dirà Biden a Putin domani? Per provare a immaginarlo possiamo buttare uno sguardo verso il think thank statunitense Atlantici Council, il quale pare abbia scritto un vero e proprio copione per il presidente Biden. Un vero e proprio copione per un uomo, Biden, che negli ultimi anni è sembrato molto a suo agio nel recitare ruoli per lui già confezionati. 

Sicuramente Biden chiederà a Putin il ritiro delle truppe russe dal confine con l’Ucraina. Nonostante queste si trovino in territorio russo, dal punto di vista di Washington minacciano Kiev, quindi devono essere dislocate più lontano. 

Biden, inoltre, molto probabilmente chiederà a Putin la non intromissione della Russia negli affari interni dell’Ucraina. Il tutto mentre il territorio ucraino viene disseminato di basi statunitensi e britanniche, laboratori biologici segreti; mentre Kiev riceve ogni tipo di armamento da Washington. Mentre la Russia, secondo la visione statunitense, dovrebbe continuare a fornire ininterrottamente all'Ucraina gas, carbone e quant'altro sarà necessario in futuro. Altrimenti questo sarà considerato un ricatto militaristico con gli idrocarburi. Se l'Ucraina si unirà alla NATO, Mosca dovrebbe approvare la questione, o almeno tacere.
In caso contrario sarà ritenuta adottare un comportamento “minaccioso”. 

Se la Russia accetterà tutto questo, gli Stati Uniti promettono di prendere parte all'attuazione degli accordi di Minsk. Anche se gli accordi Minsk prevedono tutt’altro. 

Naturalmente la Russia ritiene inaccettabili queste richieste. Si prevede che Putin sarà molto fermo su questi punti. Ribadirà le linee rosse stabilite dalla Russia: l’Ucraina non può entrare nella NATO, non ci deve essere una massiccia presenza militare di paesi terzi sul suo territorio. La NATO in generale non dovrebbe più espandersi verso est, e su questo punto ci devono essere garanzie scritte - perché tutti gli accordi verbali sono stati disattesi.

Putin nei confronti di Biden ha però una posizione di forza: esprime l’opinione condivisa dalla maggioranza di russi, ucraini, cinesi, statunitensi e dei popoli del mondo in generale che non vogliono una guerra. Ma cooperazione, sviluppo pacifico e reciprocamente vantaggioso.    

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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