In morte di Silvio Berlusconi. Il suo ultimo atto politico (pacifista) sull'Ucraina
E' morto, stamani alle 9.30 all'ospedale San Raffaele di Milano, Silvio Berlusconi.
Il leader di Forza Italia, quattro volte primo ministro è stato un uomo che ha indubbiamente legato intorno alla sua figura le vicissitudini dell'Italia dell'ultimo trentennio. Da un punto di visto economico, politico e di costumi.
In politica estera, i suoi governi hanno avuto tanti bassi (crimini contro Iraq e Libia su tutti) e qualche alto. I tempi per una analisi più completa arriveranno.
Quel che è certo è che nell'ultimo periodo Silvio Berlusconi è stata la figura che più di tutti, nel cosiddetto centrodestra ma in generale nel triste panorama italiano, ha mostrato una visione pacifista nell'affrontare la crisi ucraina. Crisi che ha portato di fatto il nostro paese ad un livello di belligeranza attiva contro la Russia e con l'abisso sempre più vicino.
Noto in particolare l'audio trapelato dell'ottobre scorso in cui Berlusconi ripercorreva la crisi, le responsabilità e la posizione che avrebbe dovuto assumere l'Italia.
Si tratta del testimone politico lasciato in quanto l'ultima dichiarazione rilevante rilasciata dall'ex premier e per questo ci sembra importante riportare quanto come l'AntiDiplomatico avevamo pubblicato all'epoca ad opera del Prof. Desogus e di Antonio Perillo.
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Audio Berlusconi. Quale scandalo, sono verità storiche
20 ottobre 2022
Di Antonio Perillo
Ho ascoltato l'audio di Berlusconi diffuso oggi pomeriggio. Al netto dei toni e di qualche definizione, come quelle personali su Zelensky o sulle "persone perbene" con le quali Putin avrebbe voluto sostituirlo (parliamo sempre di Silvio Berlusconi!), dice tutte cose vere.
Per punti:
- "gli accordi tregua di Minsk del 2014 saltano dopo un anno". Vero, ci sono i report quasi quotidiani dell'OCSE a dimostrarlo. L'esercito regolare ucraino e le repubbliche separatiste fin dal 2015 si sparano lungo tutta la linea del fronte con le armi pesanti proibite dagli accordi (l'artiglieria) e le vittime sono state diverse migliaia fra militari e civili.
- con l'arrivo di Zelensky (2019), pur eletto con un programma che prevedeva la pace, la situazione non migliora, anzi. Il "triplicano" di Berlusconi è probabilmente un'esagerazione, ma aumentano sia il numero degli attacchi sia le truppe ucraine schierate al fronte.
- i rappresentanti delle repubbliche di Donetsk e Lugansk si recano a Mosca chiedendo l'aiuto di Putin. Verissimo, lo fanno da anni. Lo dissero anche a noi quando ci recammo in Donbass nel 2017. Chiedevano già allora il riconoscimento delle repubbliche e l'intervento della Russia. Putin ha atteso 8 anni nei quali non si è fatto sostanzialmente nulla per risolvere una questione incandescente.
- la cosiddetta "operazione speciale" di Putin intendeva rovesciare in una settimana il governo di Zelensky. Verissimo, è stata la prima fase della guerra con l'accerchiamento anche di Kiev.
- il piano russo fallì per l'inaspettata resistenza ucraina, sostenuta fin dal primo giorno dall'Occidente con l'invio di armi e soldi. Anche qui, semplici fatti.
- "non vedo come Putin e Zelensky possano negoziare". Anche questo mi sembra evidente, il negoziato vero sarebbe quello tra Nato e Russia. Gli ucraini, giustamente dal loro punto di vista, fin quando sono sostenuti resistono e combattono.
- "non ci sono veri leader in Occidente". Anche qui, Berlusconi dice una cosa verissima e sotto gli occhi di tutti. Non si scorgono in Europa o negli USA autorità politiche e morali lontanamente degne di figure del passato. Qualcuno potrebbe mai paragonare Biden, Macron e Scholz con Churchill, De Gaulle o Kennedy? E aggiungo che anche l'assenza della Merkel, per me non certo un gigante, sembra pesare moltissimo.
Queste ore i nostri media sono pieni di grida dello scandalo perché qualcuno che conta ha osato dire (parte del)la verità. E la verità, come non la si può dire in Russia, non può trapelare nemmeno nella colonia italiana dell'impero a stelle e strisce.
Faranno passare le esternazioni di Berlusconi come demenza senile e le useranno per blindare ancora più duramente la fedeltà atlantista del nuovo governo, che si annuncia allineato e coperto tanto e di più di quello di Draghi.
Chi ha fatto trapelare l'audio di Berlusconi?
20 ottobre 2022
di Paolo Desogus
Ho molti dubbi che l'audio di Berlusconi sulla guerra in Ucraina sia stato fatto trapelare per un tradimento da parte di uno dei fedelissimi. La fantasiosa ricostruzione dei fatti che hanno portato alla guerra mi pare fatta apposta per intercettare quella parte di paese che vede con crescente spavento gli sviluppi del conflitto. In parte Berlusconi riprende e riporta a suo modo narrazioni che circolano in rete e che fanno capolino nei discorsi di quella gente comune che necessita di una contronarrazione rispetto alla ricostruzione ufficiale del governo e dei media nazionali.
Tutto questo può scandalizzare. Occorre però fare uno sforzo di immedesimazione e mettersi nei panni di quella parte del paese che con l'aumento delle bollette e dell'inflazione sente venir meno il proprio poco benessere o vede addirittura arretrare il proprio status sociale entro l'area della povertà.
Ma i pacifisti non si illudano. Berlusconi necessita di far crescere il consenso in suo favore per portare avanti la sua trattativa con Giorgia Meloni, ma soprattutto deve difendere le proprie aziende. La crisi economica rischia infatti di ripercuotersi sul Gruppo Mediaset, le cui televisioni vivono della raccolta pubblicitaria su prodotti di largo e larghissimo consumo. La fine del conflitto e la ripresa economica sono vitali per mantenere alti i profitti. Da parte di Berlusconi non c'è dunque nulla di nobile in senso pacifista o in qualsiasi altro senso.
Quest'uomo fa oggi quello che ha fatto tutta la vita: cura i propri interessi personali e basta. La storia della sua amicizia con Putin è una buffonata.
Il governo Meloni non potrà certo cavarsela con un acritico atlantismo. Gli italiani spaventati dalla guerra chiedono risposte concrete, anche in sede diplomatica. Permettetemi però di dubitare che Giorgia Meloni sia in grado di darne.