Il neocolonialismo cinese in Africa è un’invenzione dell’imperialismo occidentale

1816
Il neocolonialismo cinese in Africa è un’invenzione dell’imperialismo occidentale

di Daniele Burgio, Massimo Leoni e Roberto Sidoli

La ricercatrice statunitense D. Bräutigam aveva pubblicato sul Washington Post un’interessante e ben documentato articolo che demolisce alcune delle peggiori falsità elaborate in terra occidentale rispetto al presunto carattere predatorio e imperialista della presenza cinese all'interno del continente africano.[1]

 

Innanzitutto la Bräutigam ha eliminato dalla scena politica mondiale la ridicola menzogna secondo cui, nel corso degli ultimi decenni, i cinesi avrebbero acquistato terreni agricoli in Africa per un'estensione di 6 milioni di ettari, e cioè circa l'uno per cento di tutto il suolo coltivabile del continente africano.  

 

Attraverso una meticolosa ricerca durata tre anni, Bräutigam e i suoi collaboratori hanno dimostrato come l'acquisto di terre in Africa da parte dei cinesi risultasse invece pari a 240000 ettari: ossia a solo il 4% sui presunti 6 milioni di ettari, oltre che lo 0,03% dell'intera zona coltivabile nel continente nero.

 

Il secondo mito diffuso dal concretissimo imperialismo occidentale, oltre che da buona parte della sinistra "antagonista", riguarda invece la supposta natura predatoria dei prestiti cinesi, prevalentemente statali, forniti alle diverse nazioni africane.

 

Bräutigam ha verificato, esaminando l'insieme dei 95,5 miliardi di dollari di prestiti concessi dalla Cina agli stati africani nel periodo compreso tra il 2000 e il 2015, come ben il 40%, e quindi quasi la metà dei prestiti di Pechino, si siano riversati sul settore della produzione, trasmissione e distribuzione dell'energia, soprattutto elettrica: il tutto in un continente nel quale, dopo tre secoli di generosissimo traffico degli schiavi da parte del civile Occidente e di altri tre secoli di generosissimo imperialismo occidentale, ivi compreso quelli rivolti al genocidio di Belgio e Germania, seicento milioni di africani purtroppo non hanno ancora accesso all'elettricità.[2]

 

Un altro 30% dei prestiti cinesi dal 2000 al 2015 è stato destinato inoltre al processo di modernizzazione delle infrastrutture e dei trasporti (strade, ferrovie, porti, ecc.) in Africa interessando un segmento essenziale, ma quasi completamente ignorato dal colonialismo/neocolonialismo occidentale: senza poi contare i cospicui finanziamenti di Pechino a Internet, al sistema educativo e a quello sanitario dei diversi stati africani.[3]

 

In questo quadro generale non sorprende certo che, ancora a fine agosto del 2021, il quotidiano anticomunista Il Giornale fosse costretto a malincuore a titolare "Pechino conquista l'Africa con i sieri" contro il Covid-19: tra l'altro riportando l'indiscutibile testimonianza di un medico italiano impegnato in prima persona in Africa, il quale accusava il mondo occidentale di "accaparramento " rispetto alle dosi dei vaccini contro il coronavirus.

 

[1] D. Bräutigam Opinion: U.S. politicians get China in Africa all wrong April 12, 2018 in washingtonpost.com

[2] D. Bräutigam, op. cit.

[3] D. Bräutigam, op. cit.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti