Il Cremlino si esprime sulla possibilità di schierare missili russi in America Latina
Armi russe in America Latina? Sulla questione del possibile dispiegamento di infrastrutture militari russe a Cuba e in Venezuela, non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di paesi sovrani, ha affermato il portavoce presidenziale Dmitry Peskov.
"Naturalmente, nel contesto della situazione attuale, la Russia sta pensando a come garantire la propria sicurezza", ha aggiunto il portavoce del Cremlino, rispondendo a una domanda dei giornalisti.
Secondo Peskov, le richieste dell'Estonia di schierare ulteriori truppe NATO sul suo territorio mostrano che la Russia ha motivo di essere preoccupata.
Dunque Mosca riflette sul da farsi e come difendersi al meglio dalla minacciosa espansione della NATO verso Est, ma al contrario degli Stati Uniti non impone la propria volontà ai paesi alleati che mantengono intatta la propria sovranità.
In precedenza, il viceministro degli Esteri Sergei Ryabkov, parlando della possibilità di schierare truppe russe in America Latina, aveva affermato di non voler confermare né escludere nulla.
Il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan, a sua volta, aveva affermato che Washington avrebbe dato una risposta decisiva se Mosca lo avesse fatto.
Alla fine del 2021, la Russia ha pubblicato le bozze di un trattato con gli Stati Uniti e un accordo con la NATO sulle garanzie di sicurezza. Mosca, in particolare, chiede ai suoi partner occidentali garanzie legali di fermare un'ulteriore espansione dell'Alleanza del Nord Atlantico a est, l’entrata nel blocco militare dell’Ucraina e la creazione di basi militari nei paesi post-sovietici.
Le parti hanno tenuto consultazioni a Ginevra il 9 e 10 gennaio. Già prima dell'inizio dei negoziati, gli Stati Uniti definivano inaccettabili alcuni punti del documento, mentre la Russia sottolineava che non si trattava di un ultimatum, ma che non avrebbe fatto concessioni unilaterali, soprattutto sotto pressione.