Green Pass, USB: Con le modifiche il Governo ammette fallimento
Le notizie si susseguono sulle modifiche di un provvedimento come il green pass che, di motivazione, sanitaria, non ha nulla. È solo uno strumento di controllo.
Le modifiche secondo l'Unione sindacale di base evidenziano un fallimento del provvedimento del Governo Draghi.
In che modo? Secondo il sindacato di base i cambiamenti che dovrebbero entrare in vigore minano i capisaldi stesso del Green Pass.
"Il primo è il ruolo del tracciamento. Nel momento in cui da circa un anno esistono dati in letteratura scientifica della minor sensibilità dei tamponi antigenici (per giunta testati in ambiente professionalmente esperto e non praticati per strada) rispetto ai tamponi molecolari, non si capisce come si fosse, invece, assunto che il tampone antigenico potesse essere predittivo dell’infezione in fase pre-acuta", si legge in una nota dell'USB Ricerca.
L'altro aspetto riguarda la costruzione di ambienti sicuri, "liberi dal virus".
L'Usb spiega che "su questo in maniera inspiegabile il governo ha fatto la scommessa che i vaccinati (senza tampone) e i tamponi protratti per giorni fossero certezza. Invece, i modelli di vaccinazione hanno sempre evidenziato che l’infezione è possibile nei vaccinati. Ma già nelle scelte ‘temporali’ il governo non seguiva le evidenze scientifiche. L’infettività della variante delta era infatti dimostrata alta solo dopo 30 ore dall’infezione (invalidando il tampone a 48 ore anche se perfettamente applicato) e il numero dei vaccinati asintomatici ma infettivi aumentava con l’aumento delle infezioni, con la scuola che cominciava già, 15 giorni fa, a mostrare il proprio contributo nell’epidemia."
Il comparto Ricerca del sindacato di Base ritiene quindi, che "cambiando, dimostreranno che non stanno seguendo le evidenze sperimentali come dicono e che il primo green pass non fermava l’epidemia se non nel fortunato caso di un tampone fatto nel giorno in cui l’infezione era già partita."