Generale NATO: "l'intero ordine mondiale è a rischio"

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Generale NATO: "l'intero ordine mondiale è a rischio"


Riflettevo sulla notizia passata sottotraccia in Italia secondo cui i tedeschi avevano contratti particolarmente vantaggiosi con i russi sull'acquisto di gas. Praticamente i tedeschi pagavano il 70% in meno rispetto alla media degli altri contratti (compresi quelli italiani). Se la cosa, dal punto di vista russo ha una sua logica abbastanza evidente; volevano sottrarre, comprandosela, la Germania alla Nato e alla sfera di influenza dunque questo super sconto poteva essere considerato come un investimento, dall'altro lato i tedeschi si dimostrano quello che sono sempre stati, croce e delizia d'Europa, un popolo capace di cose sublimi ma anche un popolo con una mentalità bottegaia e con il gusto per il sotterfugio. Questi mentre ci facevano la morale sulla nostra scarsa competitività "sistemica" trescavano con i russi e mica ce la dicevano la verità sulla reale motivazione della loro di competitività: è chiaro che se paghi il 70% di energia in meno la tua industria chimica prospera e la nostra chiude, così acciaio, alluminio, automotive ecc. Bella forza.

Ciò ovviamente non esime la classe dirigente italiana dalle proprie responsabilità: hanno sempre pensato più a mettere danaro in saccoccia e a portarlo in Lussemburgo anziché investire. Hanno sempre più preferito "la soluzione europea" a quella delle responsabilità in proprio senza capire (o facendo finta di non capire), che "la soluzione europea" non esiste, l'Europa è una (necessaria) camera di compensazione tra gli interessi di ognuno. Ma a loro stava bene, l'Europa consentiva a loro classe dirigente di bastonare a sangue i sottoposti (noi) dopo le vittorie degli anni 70...

E alla fine ora ci ritroviamo con una situazione altrettanto drammatica rispetto a quella tedesca se non peggio, nonostante per posizione geografica siamo avvantaggiati: a partire dalla varietà delle fonti energetiche alle quali potremmo attingere a bassissimo costo (Libia, Algeria, Azerbaijan, off shore nel mar mediterraneo)....certo poi se ti autobombardi bombardando la Libia...da dire che la sinistra in questo gioco al massacro ha giocato un ruolo di primo piano, nascondendosi dietro l'ipocrisia del dirittoumanismo. La cosa, aveva un costo basso fino a quando il rubinetto russo era aperto...ma ora che pure quella fonte è chiusa, ci ritroviamo con le pezze al culo come i tedeschi, ma avendo beneficiato meno di loro che avevano il super sconto di cui dicevo prima.


LEGGI L'URLO DI MICHELANGELO SEVERGNINI



Discorso lungo, ma discorso che appartiene ad un passato che non torna più. Parlare di queste cose è un po' come Joseph Roth descrive la società dell'impero asburgico durante il crollo.

Ora c'è il presente: la Russia attacca al cuore l'america con la de-dollarizzazione, ci nega il gas e l'energia e noi che ci difendiamo armando l'Ucraina e seminando zizzania in tutti i confini dell'impero russo (dal Caucaso, all'Asia centrale). Non so come andrà a finire, ma ieri a Tallin durante una importante riunione Nato il capo del Comitato militare dell'Alleanza, l'ammiraglio olandese Rob Bauer lo ha detto chiaramente, "Il conflitto militare in Ucraina è molto più grande di questo paese, l'intero ordine mondiale è a rischio"....l'ordine mondiale che vedeva noi al centro di tutto con il resto del mondo schiavizzato. Come andrà a finire non lo so, ma certamente non bene per noi e per i tedeschi. In qualunque caso.

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

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