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Emtrasur: il caso dell'aereo venezuelano sequestrato su ordine USA in Argentina contro l'unità latinoamericana
Causa scandalo e provoca indignazione in America Latina il caso dell’aereo venezuelano sequestrato in Argentina su ordine degli Stati Uniti.
L'aereo della Emtrasur (Empresa de Transporte Aerocargo del Sur), una filiale della Conviasa di proprietà dello Stato venezuelano, è atterrato in Argentina il 6 giugno, dove avrebbe dovuto consegnare un carico di ricambi auto per la società tedesca Volkswagen nel Paese sudamericano.
Tuttavia, quando il 6 giugno stava per lasciare il territorio argentino, nessuna compagnia accettava di rifornire di carburante il velivolo per paura delle sanzioni a cui gli Stati Uniti potevano ricorrere.
L'aereo si è poi diretto in Uruguay l'8 giugno con l'intenzione di fare rifornimento per tornare in Venezuela, ma le autorità uruguayane hanno rifiutato la richiesta di atterrare nel loro territorio e l'aereo è dovuto tornare a Ezeiza, a Buenos Aires.
Il Boeing 7473B3, con 14 membri dell'equipaggio venezuelani e cinque iraniani, è stato acquistato dalla compagnia iraniana Mahan Air, sanzionata dagli Stati Uniti con l’accusa di avere legami con attività terroristiche, secondo l'Asociación Mutual Israelita Argentina (AMIA) e la Delegación de Asociaciones Israelitas Argentinas (DAIA).
L'11 agosto, un giudice argentino ha accettato la richiesta degli Stati Uniti di sequestrare l'aereo venezuelano oggetto di indagine da parte della magistratura argentina.
Il magistrato ha autorizzato "una valutazione iniziale (dell'aereo), che comprenderà l'ispezione meccanica, l'ispezione del sito di stoccaggio e la firma dei contratti di stoccaggio e manutenzione da parte del personale dell'USMS (US Marshals Service) e della società appaltata a tale scopo".
L’atteggiamento assunto dal governo di Buenos Aires ha indignato il Venezuela, con il presidente Maduro che ha denunciato quello che ha definito come un vero e proprio furto di una risorsa venezuelana: “L'Europa veniva sulle navi per riscuotere i debiti. Ora [gli Stati Uniti] vogliono rubare un aereo in Argentina sulla base di una decisione del tribunale della Florida. In Argentina comandano i tribunali degli Stati Uniti? È una risorsa venezuelana”.
Si è venuta quindi a creare una situazione davvero spiacevole che nei fatti mina la sovranità dell’Argentina. Lo stesso ambasciatore argentino in Venezuela, Oscar Laborde, ha riconosciuto che l’aereo Emtrasur del Venezuela, entrato in Argentina con membri dell'equipaggio iraniani e venezuelani il 6 giugno, è stato sequestrato per ordine del tribunale in base a un ordine statunitense.
In un'intervista alla radio locale argentina AM750, il diplomatico argentino ha contestato la recente decisione del giudice federale Federico Villena di sequestrare e perquisire l'aereo con la partecipazione della Polizia di Sicurezza Aeroportuale (PSA) e degli agenti del Federal Bureau of Investigation (FBI) degli Stati Uniti (USA).
Il rappresentante del governo argentino in Venezuela ritiene che i 19 membri dell'equipaggio dell'aereo siano trattenuti nel suo Paese "senza che ci sia nulla che gli si possa imputare”.
C'è anche la consapevolezza che si tratta di un tentativo di danneggiare un rapporto che si è recentemente ristabilito tra Argentina e Venezuela, e anche la crescita della Comunità degli Stati dell'America Latina e dei Caraibi (Celac)", ha detto l'ambasciatore argentino, assicurando inoltre che le relazioni tra le due nazioni non sono state danneggiate a causa dell'incidente.
Il diplomatico ha anche alluso al fatto che nei prossimi giorni l'Argentina ospiterà un importante incontro, per cui sarebbe "naturale pensare che molti avversari che non gradiscono questa cosa esagerino la situazione”.
Laborde ha sottolineato che il Venezuela affronta un blocco da parte degli Stati Uniti e, in questo senso, "anche le questioni più elementari non possono essere realizzate perché c'è il timore da parte delle aziende di essere sanzionate". L'apertura del caso può portare nuove opzioni. Il Venezuela sarà in grado di presentarsi. Se viene accettato come proprietario dell'aereo, Maduro viene riconosciuto come presidente".
La decisione del giudice Villena è stata emessa dal Ministero della Giustizia argentino e implica l'accettazione del blocco statunitense all'aereo venezuelano, sulla base di un trattato di mutua assistenza legale firmato nel 1991 tra Washington e Buenos Aires.
Dopo aver appreso della sentenza, il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha ripudiato l'intenzione illegale del governo statunitense di sequestrare l'aereo e ha chiesto la solidarietà del popolo argentino per salvare l'aereo e il suo equipaggio.
Intanto dal Nicaragua arriva la dura reazione del presidente Daniel Ortega che si scaglia contro il suo omologo argentino. “Avere un presidente come Alberto Fernández nella CELAC è vergognoso. L'Argentina deve restituire l'aereo dal Venezuela”, ha affermato il leader sandinista in un evento pubblico a Managua in occasione del 42° anniversario della Marina nicaraguense.
Per Ortega, il leader argentino "sta svolgendo un ruolo più vergognoso, più triste, più degradante" di quello svolto dal Segretario Generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), l'uruguaiano Luis Almagro, "che è apertamente uno strumento dei gringos".
Il leader sandinista ha accusato Fernández di aver "tradito" i principi della Comunità degli Stati dell'America Latina e dei Caraibi (Celac), presieduta dal leader argentino, diventando "uno strumento dell'impero yankee".
Oltre a mettere in discussione il ruolo di Fernández come presidente pro tempore della Celac, ha paragonato l'operato del governo argentino a quello di un organismo subordinato a Washington, "come se fosse un distretto di Miami, un distretto degli Stati Uniti”.
Allo stesso modo, Ortega ha detto che oltre a liberare l'equipaggio irregolarmente costretto a rimanere in Argentina, Buenos Aires potrebbe riscattarsi restituendo "l'aereo ai suoi veri proprietari, che non sono gli yankee, ma lo Stato del Venezuela, della Repubblica Bolivariana del Venezuela".
Davanti alla nuova marea montante progressista in America Latina, gli Stati Uniti hanno probabilmente giocato questa carta del sequestro dell’aereo venezuelano per provare a rompere la nuova unità latinoamericana, ulteriormente rafforzata dalla recente elezione di Gustavo Petro in Colombia.
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