Due notizie sulla famiglia Elkann passate sotto traccia
di Paolo Desogus*
Due notizie che hanno a che fare con la famiglia Elkann sono passate in questi giorni praticamente inosservate. La prima riguarda gli investimenti della famiglia nella sanità privata, ovvero in un settore ampiamente in crescita dopo anni e anni di tagli. La seconda notizia riguarda la cessione da parte del gruppo Stellantis di uno dei gioielli industriali italiani, ovvero la Comau, leader mondiale nel campo dell’automazione.
Si sta riproducendo la stessa situazione di qualche anno fa, quando il gruppo ha ceduto l’azienda storica Magneti Marelli a una multinazionale giapponese. In quella circostanza, dei 6,3 miliardi intascati da Stellantis, un terzo è stato girato alla Fiat che lo ha a sua volta distribuito ai suoi azionisti, dando luogo a una delle partite di giro più vergognose della storia industriale italiana recente.
Su questi temi l’opposizione tace. Mentre il governo tenta la mossa disperata della golden power per obbligare gli acquirenti della Comau a dare garanzie sui lavoratori. Il rischio è che accada come alla Magneti Marelli e cioè che i nuovi proprietari scarichino sull’azienda italiana i propri debiti ciò rischio che muoia avvelenata o che sopravviva con i fondi pubblici di emergenza.
Resta da parte dei vertici politici la totale impreparazione sui temi industriali. Il fanatismo liberista, che alberga sia a destra che a sinistra, e la pavidità impediscono alla politica di prendere in considerazione l’intervento pubblico. La destra in particolare sprofonda nella sua ridicolaggine preoccupandosi solo di non scontentare il grande capitale e creando ad arte provocazioni e polarizzazioni su pseudo temi etici per far scannare la gente. La sinistra non c’è e dalle parti di quella che si spaccia per tale circolano idee strampalate che immaginano un mondo di prati verdi, ruscelli e centri storici per gli apericena con la convinzione che i prodotti industriali e tecnologici crescano sugli alberi con materie prime piuovute miracolosamente dal cielo. In questo mondo fatato non ci sono quei vecchi arnesi del Novecento come gli operai, i sindacati e gli scioperi.
*Post Facebook del 8 agosto 2024