DL concorrenza di Draghi: la guerra ai piccoli con le vecchie ricette degli anni '90

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DL concorrenza di Draghi: la guerra ai piccoli con le vecchie ricette degli anni '90

Parte l'operazione trasparenza di Draghi sui servizi pubblici.
 
E' partita insomma la guerra ai piccoli che devono prodursi in giochi gladiatori per poter sopravvivere. Tutto questo nel nome del "mercato e della concorrenza"; è proprio vero il cervello ad un certo punto si cristallizza, e Draghi non è immune da questo processo, visto che propone le vecchie ricette degli anni 90, travolte dalla storia.
 
Per esempio pare verranno liberalizzate le licenze dei tassisti, insomma, un Cristo che per lavorare ha speso 200mila euro per comprarsi la licenza verrà svalutarsi il suo "capitale" (che poi è la sua buonuscita quando va in pensione) nel nome delle magiche virtù della concorrenza. Insomma il programma del governo è semplice, guerra tra poveracci per sopravvivere.
 
Al contrario le regole della concorrenza non valgono per MPS, banca strafallita per il quale lo stato ha speso già circa 6 miliardi di ricapitalizzazione e ha apposto la garanzia statale a decine di miliardi di obbligazioni emesse da MPS...
 
Insomma l'Italia che vuole Draghi è la solita Italia: guerra tra poveracci per un tozzo di pane, e provvedimenti di assoluzione plenaria per i potenti.
Lì la concorrenza non vale, lì paga pantalone sull'unghia.

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

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