Daniele Luttazzi - I nomi delle ex spie israeliane nelle redazioni di CNN, Fox News e New York Times

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Daniele Luttazzi - I nomi delle ex spie israeliane nelle redazioni di CNN, Fox News e New York Times


di Daniele Luttazzi - Noncèdiche 

Fatto Quotidiano, 23 novemebre 2024


Riassunto delle puntate precedenti: il giornalista Alan MacLeod ha scoperto che le notizie dei media statunitensi sull’offensiva israeliana in Palestina, Libano, Yemen, Iran e Siria sono in mano a un network di ex spie ed ex lobbisti israeliani che militano nelle redazioni Usa più influenti (ne ha scovati dozzine anche nelle redazioni dei giornali locali). Manipolano l’opinione pubblica: cancellano i crimini di Israele e creano consenso al coinvolgimento Usa nel genocidio in corso. L’anomalia è bipartisan: giornali, settimanali e tv liberal (New York Times, Cnn, Nbc) non differiscono dalla reazionaria Fox News nel sostegno incondizionato ai crimini di guerra di Netanyahu.

Fra gli ex lobbisti israeliani di Fox News c’è Rachel Wolf. Era nel Committee for Accuracy in Middle East Reporting (Camera), un gruppo di attivisti sionisti. Ha lavorato all’ambasciata israeliana a Washington e ha fatto la speechwriter per la Missione permanente di Israele all’Onu, dove era assistente di Netanyahu.

Si è poi trasferita in Israele: era la portavoce dell’esercito (comunicati stampa, campagne sui social). Oggi è la homepage e social media editor di Fox News. Olivia Johnson era direttrice del Jewish Institute for National Security Affairs (Jinsa). Un recente rapporto del Jinsa chiede agli Usa di sostenere Israele in una guerra contro l’Iran. Dopo il Jinsa, la Johnson ha lavorato a Cbs News e ora è a Fox News. Sarah Schornstein (Aipac, Hillel, Jinsa, Camera). “Per Camera monitoravo qualsiasi attività antisemita/antisionista nel mio campus”, ha scritto. MacLeod: “Dunque per lei antisemita e antisionista sono la stessa cosa”. Nel 2021 era alla Missione permanente di Israele presso le Nazioni Unite, dove controllava che le Ong invitate non “avessero un impatto dannoso sugli interessi israeliani”. 

Nicole Cooper: ex Aipac, è l’assistente del presidente di Fox News. Molti anche gli ex lobbisti israeliani alla Cnn, un tempo uno dei network giornalistici più prestigiosi. Per esempio Jenny Friedlander. Era all’American Jewish Committee (Ajc), un’organizzazione che combatte il movimento “Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni” (una campagna globale contro l’occupazione israeliana). Di recente, l’Ajc ha pubblicato l’articolo “Cinque motivi per cui gli eventi a Gaza non sono un genocidio”. Hannah Rabinowitz viene invece dall’Anti Defamation League. MacLeod: “I palestinesi si sono accorti che i servizi della Cnn su Gaza erano parziali e fuorvianti: l’anno scorso una diretta della Cnn da Ramallah è stata interrotta da dimostranti infuriati che urlavano ‘Fanculo la Cnn! Sostenete il genocidio! Qui non siete i benvenuti!’”.

L’articolo di MacLeod si conclude con una rassegna di alcuni ex lobbisti in forza al New York Times. Dalit Shalom era alla Jewish Agency for Israel, che fa parte della World Zionist Organization. Sofia Poznansky lavora a stretto contatto con gruppi di pressione come StandWithUs, Adl e Hillel. Rania Raskin lavorava per il Tivkah Fund, un’organizzazione che promuove il sionismo tra i giovani ebrei americani. Raskin è l’assistente dell’editorialista Bret Stephens, che per il Nyt ha scritto articoli intitolati “L’accusa di genocidio contro Israele è un’oscenità morale”, “Hezbollah è un problema di tutti”, “Abolire l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi” e “Hamas è colpevole di ogni morte in questa guerra”. Altri ex lobbisti sionisti in media importanti: Beatrice Peterson, ex Aipac, e Oren Oppenheim, ex Hillel, lavorano a Abc News; Erica Scott, ex Adl, e Betsy Shuller, ex Hillel, a Cbs News. Al Washington Post c’è Lisa Jacobsen: era direttrice dell’American Israeli Cooperative Enterprise, un gruppo che sponsorizza politiche Usa pro-Israele. Con la condanna di Netanyahu, i propagandisti sionisti diventano correi. Anche quelli italiani. I nomi li sapete. 

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