Cina leader negli investimenti per la transizione energetica: nel 2024 ha speso il doppio degli altri paesi
La Cina si conferma come il principale motore degli investimenti globali nella transizione energetica, avendo contribuito con due terzi dei 2,1 trilioni di dollari spesi a livello mondiale nel 2024. Questo è quanto emerge dal rapporto Energy Transition Investment Trends 2025 di BloombergNEF (BNEF), che sottolinea come il Paese abbia ampliato il suo vantaggio rispetto alle altre economie, con una spesa più che doppia rispetto a qualsiasi altro Stato.
Grazie a una forte domanda interna, la Cina ha concentrato i suoi investimenti in settori chiave come l’energia solare, le batterie al litio, i veicoli elettrici (EV) e le reti elettriche. Con una crescita del 20% su base annua, la sola Cina continentale ha contribuito con 134 miliardi di dollari all’aumento globale degli investimenti, che ha raggiunto i 202 miliardi di dollari.
Pechino ha registrato una crescita solida in numerosi settori, tra cui energie rinnovabili, accumulo di energia, nucleare, veicoli elettrici, idrogeno, pompe di calore e reti elettriche. In particolare, il settore delle energie rinnovabili ha vissuto un anno eccezionale, con la capacità installata totale di energia eolica e solare che ha superato 1,4 miliardi di kilowatt, consolidando ulteriormente il ruolo della Cina come leader mondiale nello sviluppo delle rinnovabili.
Anche considerando la dimensione economica, la Cina si distingue: gli investimenti nella transizione energetica hanno rappresentato il 4,5% del PIL, una cifra di gran lunga superiore a quella di Paesi come gli Stati Uniti, fermi all’1,2%. Questo dato riflette l’impegno del governo cinese nel promuovere una crescita sostenibile e nel ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
Secondo il Sinopec Economics and Development Research Institute, un think tank legato alla China Petroleum and Chemical Corp, gli investimenti cinesi nella transizione energetica supereranno 1 trilione di dollari entro il 2030, con un focus sull’efficienza energetica e sull’accelerazione dell’elettrificazione.
Luo Daqing, vicepresidente dell’istituto, ha sottolineato che la Cina ha raddoppiato la quota di energie rinnovabili nel mix degli investimenti energetici, destinando oltre il 40% dei fondi per la transizione alle rinnovabili, circa il doppio di quanto allocato ai combustibili fossili.
Zhou Libo, vice segretario generale della sezione trasporti elettrici e accumulo di energia del China Electricity Council, ha evidenziato che gli investimenti continueranno a crescere in settori innovativi come le stazioni energetiche integrate, gli hub fotovoltaico-accumulo-ricarica e le stazioni di super ricarica. Queste infrastrutture sono fondamentali per supportare la diffusione dei veicoli elettrici e migliorare l’efficienza della rete energetica.
I dati di BNEF rivelano che la Cina mantiene anche il suo predominio nella catena di approvvigionamento dell’energia pulita, rappresentando l’81% degli investimenti globali in questo settore nel 2024. Questo ruolo centrale nella produzione di tecnologie verdi, come pannelli solari e batterie, rafforza ulteriormente la posizione della Cina come attore chiave nella transizione energetica globale.
Oltre alle rinnovabili, gli investimenti in altre fonti energetiche a basse emissioni, come il nucleare, sono aumentati significativamente nel 2024, riflettendo una rinascita globale dell’interesse per questa forma di energia. BNEF prevede che la Cina continuerà a guidare la spesa globale per l’energia pulita nei prossimi anni, consolidando il suo ruolo di protagonista nella lotta al cambiamento climatico.
In ultima analisi possiamo afferma che, con una strategia chiara e investimenti massicci, la Cina si posiziona come il motore indiscusso della transizione energetica globale.