Teheran. Assassinato in un agguato colonello del Corpo Guardiani rivoluzione islamica
CHI LOTTA PER IL LAVORO, LOTTA PER IL PAESE INTERO
Dopo l'assemblea di ieri in Sardegna, oggi ho avuto l'onore di rivolgermi a circa 800 persone, tra lavoratrici e lavoratori di BNL di Lazio e Toscana.
Domani la Sicilia.
Quanto sta accadendo in BNL è gravissimo: una banca con i conti in ordine, sana e solida, che ha portato a casa risultati importanti grazie all'impegno quotidiano delle sue persone, le stesse che si sono prodigate anche nei mesi più bui della crisi sanitaria, punta ora a cederne quasi mille, il 10% circa della sua forza lavoro. Una cosa mai vista nel settore: inaudita, ferocissima.
Mille persone, mille famiglie, con i propri problemi, con i propri sogni, con le proprie aspettative: tutto questo è messo a repentaglio da una vicenda che è rappresentativa del modello di impresa che tende ad affermarsi nel paese. Un modo di fare impresa avido, ingordo, che vede nel taglio al costo del lavoro una vera e propria voce di business. Un modello di impresa aggressivo, che pone le persone e la dignità dell'essere umano ai margini degli obiettivi da perseguire, nella più degradata periferia.
La battaglia che si combatte in BNL, quella che tutte le organizzazioni sindacali stanno portando avanti, è una battaglia di civiltà, di cittadinanza: una battaglia che vede nella Costituzione l'unico modello di impresa possibile, l'unico equo, l'unico solidale.
Questa battaglia è un simbolo e il paese deve essere grato a tutte lavoratrici e a tutti i lavoratori che, ogni giorno, sui luoghi di lavoro dove a regnare è l'iniquità, alzano la testa e gridano: no! Perché questa è una battaglia per la propria libertà e per la propria dignità, è vero, ma lo è anche per la libertà e per la dignità dell'intera comunità nazionale.
Non un passo indietro: alla lotta!