Caso Epstein e Mossad. L’accusa di Tucker Carlson all'amministrazione Trump
Traduzione integrale dell'intervento del noto giornalista USA durante la conferenza Turning Point USA in Florida
Quasi cinque anni dopo la morte di Jeffrey Epstein, il caso che ha scosso l’élite globale rimane un groviglio irrisolto di segreti, ricatti e scomode verità nascoste. Il noto giornalista Tucker Carlson, durante un intervento alla conferenza Turning Point USA in Florida, ha accusato apertamente le autorità statunitensi di voler "mettere a tacere" chiunque cerchi di far luce sulla vicenda.
Epstein, finanziere legato a potenti di tutto il mondo, fu arrestato nel luglio 2019 con l’accusa di sfruttamento sessuale di minori. La sua morte in cella – ufficialmente un suicidio – solo un mese dopo ha spento le indagini giudiziarie, ma non i sospetti. "Epstein era un maniaco sessuale che abusava di ragazze. Lo sapevamo tutti", ha detto Carlson. "Ma perché il governo ha archiviato il caso con tanta fretta? Perché chi fa domande viene zittito con un ‘Caso chiuso, complottista’?" Secondo Carlson, la riluttanza delle istituzioni a indagare sulle connessioni di Epstein – che includevano ex presidenti, miliardari e celebrità – suggerisce un insabbiamento sistematico. Il giornalista è andato oltre, ipotizzando persino legami con servizi segreti stranieri, menzionando esplicitamente Israele. "Se fosse stato un criminale qualsiasi, avremmo avuto risposte. Invece, ogni domanda viene censurata", ha denunciato. "Chi cerca la verità non dovrebbe essere bollato come complottista, ma sostenuto. Perché senza giustizia, non c’è democrazia".
Abbiamo tradotto il suo intero intervento. Buona visione: