BRICS: Lavrov rilancia la sfida multipolare
Alla 17ª edizione del vertice BRICS, ospitato quest’anno a Rio de Janeiro, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha delineato con chiarezza la visione geopolitica di Mosca: il mondo multipolare non è un’utopia, ma una realtà ormai ineludibile. Il summit, che ha riunito oltre 4.000 delegati da 37 Paesi, ha puntato i riflettori sulla necessità di riformare l’architettura economica e istituzionale globale. Lavrov ha denunciato il decadimento di molte istituzioni internazionali, accusandole di essersi trasformate in strumenti neocoloniali del vecchio ordine liberale occidentale.
Nel mirino anche l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), accusata di ambiguità nei rapporti sul programma nucleare iraniano. Secondo Lavrov, “l’agenzia deve evitare ogni politicizzazione e attenersi al proprio mandato tecnico”. Sul fronte sicurezza, Lavrov ha ribadito che Mosca indagherà autonomamente sui recenti attacchi ai treni russi, attribuiti al regime di Kiev. Nessuna richiesta d’aiuto internazionale: “Nessuno sfuggirà alla giustizia”.
Rispondendo alle accuse del presidente Trump, secondo cui i BRICS sarebbero “anti-americani”, Lavrov ha replicato con fermezza: “È la paura del crollo dell’unipolarismo a generare queste reazioni isteriche”. Il blocco BRICS, nato nel 2006 e allargato di recente a nuovi membri come Iran ed Egitto, mira ora a un modello di cooperazione fondato su uguaglianza, trasparenza e sovranità.
Un progetto alternativo alla NATO, che secondo Lavrov “ha creato più divisioni che benefici, persino tra i suoi stessi membri”. Il messaggio è chiaro: il mondo sta cambiando, e i BRICS intendono essere protagonisti del nuovo equilibrio globale.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati