Andrea Zhok - Sicurezza? Quello che Meloni ha firmato a Kiev a nome dello stato italiano

Andrea Zhok - Sicurezza? Quello che Meloni ha firmato a Kiev a nome dello stato italiano

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

di Andrea Zhok

 

Giorgia Meloni a nome dello stato italiano ha firmato un accordo bilaterale di cooperazione per la Sicurezza con il presidente ucraino Zelenski. 

L'accordo ha validità decennale (10 anni). 

L'accordo impone all'Italia di intervenire in sostegno di Kiev entro 24 ore in caso di nuovo attacco di Mosca e di continuare a fornire aiuti economici e militari al governo ucraino.

L'Italia si impegna inoltre a favorire l'ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea e nella Nato.

Si prospetta poi la possibilità di addestrare l'esercito ucraino e di condurre esercitazioni da parte dell’esercito italiano anche in territorio ucraino.

In sostanza, non paga di aver bruciato ottimi rapporti pluridecennali con la Russia, di aver buttato un numero indefinito di miliardi (i numeri sono secretati) nel sostegno bellico all'Ucraina, di aver contribuito ad un'esplosione dei prezzi dell'energia che ha impoverito il paese e proseguito nell'attività di deindustrializzazione, ora Giorgia Meloni vuole lasciare il suo segno nella storia legando l'Italia sempre più strettamente ad un paese che sta colando a picco, militarmente ed economicamente, esponendola in maniera crescente sul piano bellico. 


LEGGI: Da "sovranista" a maggiordomo capo di Washington


Infatti un articolo come quello che impegna l'Italia ad un'immediata risposta di sostegno in caso di "nuovo attacco russo" o è una buffonata pour parler (e allora è una vergogna) o è un impegno che simula l'articolo 5 dell'Alleanza Atlantica, e allora è un suicidio.

Inoltre l'idea di inviare "istruttori italiani" ad addestrare l'esercito ucraino sarebbe ridicolo (l'esperienza bellica degli ucraini oramai si mangia a colazione quella italiana), se non fosse un modo informale di inviare truppe operative. Ricordiamo che nella guerra del Vietnam per molti anni gli USA ufficialmente avevano sul territorio soltanto "istruttori e consiglieri militari" (decine di migliaia), con il compito ufficiale di addestrare le forze anticomuniste locali. Ed è tecnicamente impossibile distinguere tra un militare ordinario e un militare con compiti di "istruire e consigliare".

L'idea poi di sostenere l'ingresso dell'Ucraina nella Nato, per quanto non nuova, riapre la ferita di ciò che sin dall'inizio è stato il casus belli con la Russia, che dopo aver visto una continua espansione a est della Nato aveva posto un veto reiterato al passo fatale dell'ingresso ucraino in un'alleanza militare ostile (l'Ucraina ha il più ampio e permeabile del confini, quello da cui nella storia sono venute le maggiori minacce all'esistenza dello stato russo.)

Tutta l'operazione è condita dalla solita pioggia di denari pubblici a perdere, che rientreranno soltanto in parte in commesse all'industria bellica nazionale. 

In sostanza, una volta di più, Giorgia Meloni sta contribuendo (come molti prima di lei, va detto) ad un trasferimento diretto di risorse pubbliche da scuole e ospedali italiani, per cui la coperta è sempre cortissima, alla solita banda di oligarchi amici degli amici. E questo coinvolgendo tutti gli italiani in un ruolo di nemici di una grande potenza nucleare.

Ecco, scriviamo questo in attesa di vedere se la "lista di putiniani in Italia" che Zelensky ha promesso di dare alla premier italiana per sanzionarli sia già arrivata a destinazione. 

Già perché, per chi se lo fosse dimenticato, tutto questo sfacelo nazionale è fatto nel nome della libertà e della democrazia. 

Che ci facciamo insegnare da chi rivendica orgogliosamente il retaggio delle SS Galizien.

*Post Facebook del 26 febbraio 2024

--

L'AntiDiplomatico è un giornale online regolarmente registrato al Tribunale di Roma che subisce la censura di "fact-checker" di testate a noi concorrenti e dell'agenzia statunitense NewsGuard. C'è un solo modo per essere sicuri di rimanere sempre aggiornati con il nostro lavoro: cliccando qui.

 

Andrea Zhok

Andrea Zhok

Professore di Filosofia Morale all'Università di Milano

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti di Francesco Erspamer  Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Se Zelensky parla di pace... di Paolo Desogus Se Zelensky parla di pace...

Se Zelensky parla di pace...

A Caracas una nuova internazionale contro il fascismo di Geraldina Colotti A Caracas una nuova internazionale contro il fascismo

A Caracas una nuova internazionale contro il fascismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin" di Francesco Santoianni Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin"

Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin"

Le economie allo sbando. Come prima, più di prima di Giuseppe Giannini Le economie allo sbando. Come prima, più di prima

Le economie allo sbando. Come prima, più di prima

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione di Antonio Di Siena Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Le principali tappe del declino italiano  di Gilberto Trombetta Le principali tappe del declino italiano

Le principali tappe del declino italiano

APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE di Michelangelo Severgnini APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE

APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE

Storm Shadow su Mosca. E poi? di Giuseppe Masala Storm Shadow su Mosca. E poi?

Storm Shadow su Mosca. E poi?

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina di Paolo Arigotti Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti