Andrea Zhok - "Il pensiero dell'istituzione"

Andrea Zhok - "Il pensiero dell'istituzione"

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

Dal 2 gennaio la nostra pagina Facebook subisce un immotivato e grottesco blocco da "fact checker" appartenenti a testate giornalistiche a noi concorrenti. Aiutateci ad aggirare la loro censura e iscrivetevi al Canale Telegram de l'AntiDiplomatico

 

A quanto pare  in una trasmissione televisiva il Prof. Broccolo - docente di Microbiologia chimica presso l'università Milano Bicocca, avrebbe ipotizzato, come possibile causa del fatto che le persone nella fascia d'età 12-39 con booster appaiano (dati ISS) a maggior rischio di ospedalizzazione rispetto ai “bidosati”, il cosiddetto effetto ADE.

Nel merito dell'effetto ADE non voglio discutere, non avendone particolare titolo. Posso solo dire che la letteratura scientifica sul rischio di questo effetto a fronte di reiterazioni delle inoculazioni è ampiamente disponibile, tanto da averla io stesso  incontrata, letta e menzionata nel corso dell'ultimo anno.

Ciò che voglio commentare brevemente è il fatto che, a quanto pare, l'Università Milano Bicocca avrebbe ritenuto di prendere posizione su questo intervento, esprimendosi nei seguenti termini:

“Le opinioni espresse dal dottor Broccolo non rappresentano il pensiero dell'istituzione. Nostre ulteriori azioni e considerazioni a riguardo saranno tenute al di fuori del contesto social.”

Ora, voglio sperare che questo sia un fake ben costruito e che niente del genere sia stato davvero proferito da fonti ufficiali, perché altrimenti saremmo di fronte ad un evento di gravità inaudita.

Infatti in queste due righe compaiono due elementi che dovrebbero far riflettere chiunque abbia anche modestamente a cuore le sorti di una democrazia.

Il primo elemento che vogliamo notare è che nella seconda frase si formula un'evidente intimidazione nei confronti di un docente (“ulteriori azioni”) per aver espresso un'opinione motivata in un contesto pubblico. E' qui importante notare che: 

a) l'opinione espressa è solida e scientificamente credibile (se sia anche vera dev'essere accertato con percorsi appositi); 

b) quand'anche non fosse un'opinione solida e scientificamente credibile, rimarrebbe un'opinione espressa in un contesto extra-lavorativo e  dunque minacciare provvedimenti a questo proposito rappresenta un abuso clamoroso.

Il secondo elemento da sottolineare è che la prima frase parla di un “pensiero dell'istituzione”. 

E qui siamo veramente al capolinea. 

Già, perché da quando in qua una “Universitas Studiorum” ritiene normale avere un pensiero? 

Che idea della conoscenza, della ricerca, del pensiero ha chi si esprime in questi termini? 

In questa frase, e nella naturalezza con cui è espressa, emerge il senso di una svolta culturale autoritaria già in atto da qualche anno, e iniziata con le apparentemente innocue discussioni sul “politicamente corretto”. 

Si dà per scontato che le opinioni degli individui debbano rappresentare l'opinione prevalente delle organizzazioni presso cui operano (dunque spesso semplicemente dei loro vertici). Questo avviene ed è avvenuto nell'università, ma anche nella scuola, nella magistratura, e altrove. 

Ora, spero non sfugga a nessuno che una realtà in cui valga il principio disciplinare di cui sopra è una realtà in cui la democrazia è morta stecchita, ed è stata sostituita da una forma di oligarchia inapparente, in cui un esiguo numero di vertici istituzionali avrebbe l'ultima e unica parola su ciò che costituisce o può costituire “opinione pubblica”.

Nei mesi scorsi di forme di intimidazione nei confronti di voci eccentriche rispetto alla narrativa ufficiale ne abbiamo viste un profluvio a getto continuo, ma non eravamo ancora arrivati all'espressione nero su bianco che un'università (qui più di 800 docenti e 11.000 studenti) debba avere un solo pensiero, un'ortodossia, e abbia titolo perciò a denunciare e sanzionare un'eterodossia. 

Se passa quest'idea possiamo smettere di occuparci di qualunque altra cosa politicamente rilevante: è finita.

 

Dal 2 gennaio la nostra pagina Facebook subisce un immotivato e grottesco blocco da "fact checker" appartenenti a testate giornalistiche a noi concorrenti. Aiutateci ad aggirare la loro censura e iscrivetevi al Canale Telegram de l'AntiDiplomatico

Andrea Zhok

Andrea Zhok

Professore di Filosofia Morale all'Università di Milano

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba di Geraldina Colotti Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese di Leonardo Sinigaglia Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Inefficienze e ingiustizie si perpetuano di Michele Blanco Inefficienze e ingiustizie si perpetuano

Inefficienze e ingiustizie si perpetuano

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti