Xinjiang: un nuovo rapporto scientifico italiano confuta la narrazione mainstream sugli Uiguri

Xinjiang: un nuovo rapporto scientifico italiano confuta la narrazione mainstream sugli Uiguri

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Il presente è un rapporto indipendente sponsorizzato da tre centri studi che mira a fornire valutazioni oggettive sul tema dello Xinjiang, altamente politicizzato dai media occidentali e sul quale, non di rado, sono state diffuse informazioni deficitarie e accuse spesso non fondate su riscontri oggettivi.

L'obiettivo generale è quello di fornire alle istituzioni un rapporto il più possibile oggettivo, indipendente ed affidabile, al fine di contribuire all’innalzamento della qualità del dibattito e, di conseguenza, delle relative decisioni politiche.

 

Obiettivi specifici: diffondere il rapporto al livello mediatico e nell’ambito di discussioni pubbliche sull’argomento (ad esempio, summit sui diritti umani), oltre che al livello istituzionale. Si tratta di articolare ed arricchire le informazioni relative a questa regione, date le enormi implicazioni per la pace mondiale. 

 

Come noto, le campagne anticinesi, altamente politicizzate, hanno preso di mira lo Xinjiang da alcuni anni, riportando il più delle volte informazioni totalmente infondate, non verificabili o false e generando, su queste basi, una guerra delle sanzioni e gravi danni alle relazioni internazionali. Mancano pertanto documenti alternativi, più oggettivi, realizzati da chi ha vissuto e studiato in Cina e nello Xinjiang, al fine di inquadrare e contestualizzare adeguatamente la regione e le sue reali dinamiche politiche, economiche e sociali.

 

Per questo motivo abbiamo scelto di fornire un rapporto differente, che possa essere il più affidabile ed autorevole possibile rispetto a ciò che attualmente hanno a disposizione media ed autorità occidentali. Il fine ultimo è che questo materiale possa essere utilizzato per un dibattito più articolato e serio, capace di aiutare i decisori politici e l’opinione pubblica ad orientarsi in modo meno fazioso e pretestuoso rispetto alle accuse provenienti dai Paesi del Five Eyes, dell'UE e da alcune ONG e think-tank.

 

Recentemente, alcuni ricercatori svedesi hanno compiuto un lavoro di decostruzione delle principali accuse dell’Occidente sulla condizione della regione autonoma dello Xinjiang. In questo rapporto si intende spiegare la regione, con una introduzione storica e geografico-economica, ed approfondire, in un capitolo a parte, le origini e l’evoluzione dei fenomeni del separatismo e del terrorismo che hanno afflitto lo Xinjiang negli ultimi decenni. Il rapporto prosegue con una disamina della risposta data da Pechino a questi problemi, articolatasi a livello sia nazionale che multilaterale, per poi concludere con una descrizione delle più recenti campagne anticinesi e delle loro implicazioni geopolitiche, soprattutto in relazione alla questione dello Xinjiang. Abbiamo selezionato tra le fonti chi ha vissuto, studiato o lavorato in Cina e nello Xinjiang e chi è stato coinvolto a diverso titolo nelle dinamiche geopolitiche della regione: fonti verificabili, e provenienti da diversi ambiti professionali e regioni del mondo, ovviamente compresa la Cina, il cui punto di vista viene spesso scartato a priori per mere ragioni ideologiche.

Grazie per l’attenzione ed il sostegno a questa iniziativa di pace. 

 

© Maggio 2021 - Questo lavoro è stato realizzato da un gruppo di ricercatori indipendenti al fine di migliorare la qualità del dibattito sullo Xinjiang e promuovere iniziative di pace e dialogo interculturale e interreligioso. Il rapporto è stato promosso in collaborazione con EURISPES-Laboratorio BRICS, Istituto Diplomatico Internazionale (IDI) e Centro Studi Eurasia-Mediterraneo (CeSEM).

 

Abstract

Nel corso dell'ultimo anno, molti media occidentali hanno dato notevole risalto alla Regione Autonoma Uigura dello Xinjiang. Carta stampata, programmi televisivi e, soprattutto, social media si sono concentrati in particolare sulle presunte repressioni di cui sarebbe vittima la locale comunità uigura, un gruppo etnico di lingua uralo-altaica (turcofona) e di religione islamica che risiede da secoli nella regione, rappresentando poco più della metà della popolazione complessiva. In Europa, il tema, non inedito, ha suscitato scalpore e indignazione nell'opinione pubblica, sino ad influenzare la politica, convincendo i ministri degli Esteri dei Paesi membri dell'Unione Europea ad approvare sanzioni contro alcuni funzionari cinesi ritenuti maggiormente esposti - secondo le accuse - alle responsabilità nel quadro del cosiddetto "genocidio uiguro".

Dalla Cina, tuttavia, così come da giornalisti, diplomatici, esperti, studenti o professionisti stranieri che hanno avuto o hanno tuttora modo di frequentare lo Xinjiang e le sue città e contee, giungono tesi e testimonianze completamente diverse, che smentiscono sostanzialmente le accuse occidentali. I campi di detenzione e rieducazione, infatti, sarebbero esclusivamente luoghi di reclusione e deradicalizzazione per uomini e donne affiliati a gruppi terroristici che, come l'ETLO o l'ETIM, da molti anni organizzano e compiono attentati non solo nello Xinjiang ma anche nel resto della Cina e all'estero, contro obiettivi cinesi (rappresentanze diplomatiche, comitive turistiche o aziende) o anche di altro genere, come dimostra la presenza, segnalata in anni recenti, tra le file dell'ISIS di combattenti di etnia uigura nei teatri di conflitto siriano e iracheno.

Questo rapporto cerca così di fare chiarezza su un tema - quello della situazione sociale e politica nella Xinjiang - molto più vasto e complesso delle banali insinuazioni della stampa generalista occidentale, che però, confezionato e presentato all'interno di una cornice narrativa sensazionalistica, rischia di generare gravi tensioni diplomatiche, pregiudicare seriamente consolidate piattaforme di cooperazione bilaterale o multilaterale e, non ultimo, fornire a formazioni settarie, violente ed eversive una pericolosissima legittimazione politica o morale.

 

Qui a seguire il link col rimando al rapporto integrale in questione:

http://www.cese-m.eu/cesem/2021/05/disponibile-nuovo-rapporto-sullo-xinjang-promosso-con-eurispes-e-istituto-diplomatico-internazionale/?fbclid=IwAR2FSpmXRbJ8y--TjZ8hA8Pf1uwFU9vJtIQesbix58cxTsOLApeYC_HI5Bm

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