"Villette vicino al mare a Gaza". La banalità del male e l'annuncio di un'agenzia immobiliare di lusso israeliana

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"Villette vicino al mare a Gaza". La banalità del male e l'annuncio di un'agenzia immobiliare di lusso israeliana


di Agata Iacono


Villette in vendita a Gaza? Su tutti i social si commenta l'annuncio di una impresa immobiliare israeliana di lusso che si porta avanti con la pulizia etnica in corso e propone una sorta di disegno tecnico di alcune villette nella striscia sotto assedio.

Cerchiamo di capire cosa ci sia di vero e da dove parta il tutto.

"Svegliatevi, una casa al mare non è un sogno!". E ancora: "Così un'azienda edile israeliana sta pubblicizzando sui social il progetto di nuove colonie nella Striscia. L’impresa Harey Zahav si definisce "leader nel mercato immobiliare in Giudea e Samaria”, costruisce e amplia insediamenti ebraici in Cisgiordania." Questo riportano anche vari quotidiani italiani.

Non volevo crederci quando ho visto i social invasi da commenti sbalorditi alla pubblicità di Harez Zahav. Avevo appena letto dei bulldozer israeliani che hanno fatto irruzione nel cortile dell'ospedale del Nord di Gaza, sotto assedio da otto giorni, spianando la tendopoli adiacente all’ospedale Kamal Adwan, dove erano rifugiati feriti, pazienti e sfollati, "sepolti vivi", schiacciati mentre dormivano. La notizia è stata riportata dal corrispondente di Al Jazeera Arabic Anas al-Sharif in un post su X.  “Decine di sfollati, malati e feriti sono stati sepolti vivi".  Circa 20 persone sono state trovate morte e sepolte sotto le macerie.  Secondo testimoni e secondo il Ministero della Sanità, gran parte della struttura ospedaliera è stata distrutta con l'uso dei bulldozer."

Sopra questi corpi, sopra queste macerie, sopra questi crimini contro l'umanità, già pensano di vendere villette "con vista mare".

Non è una provocazione finalizzata a suscitare indignazione e sgomento. E non sembra neppure una macabra operazione di marketing.

Tutto è partito da una denuncia su X, divisa in quattro tweet, di Italy Epshtain (*)
 
Questo il primo: "All'inizio di questa settimana una coalizione di organizzazioni di coloni - generosamente finanziata dallo stato di #Israele - ha tenuto la "Preparazione pratica per la conferenza sulla risoluzione di #Gaza". Sbaglieremmo a liquidare queste idee come marginali, poiché si tratta delle forze politiche che sono riuscite a colonizzare e annettere la Cisgiordania."
 
 
"Dopo la conferenza, sono stati pubblicati annunci che affermavano "Gaza è la Terra di Israele! Combatti. Libera. Insedia". Coloro che sono interessati sono invitati a chiamare una hotline di registrazione per gli insediamenti ristabiliti a Gaza."
 
"Harei Zahav (Montagne d'Oro), un'impresa di sviluppo degli insediamenti, pubblicizza gli insediamenti di #Gaza: "una casa sulla spiaggia non è un sogno! Abbiamo iniziato a rimuovere le macerie e a respingere gli abusivi".
 
Infine:
"Nominano una mezza dozzina di insediamenti #israeliani ristabiliti e nuovi, e mostrano la loro posizione approssimativa in tutta #Gaza occupata. Sebbene questa sia una trovata mediatica, cattura un sentimento profondo a favore dell’acquisizione territoriale e della colonizzazione da parte dei #palestinesi."
 
La "notizia" non è stata smentita neppure dai soliti, noti, appassionati di Fact-checking.

 
La fonte:

* Itay Epshtain è un consulente senior in diritto e politiche umanitarie, che serve come consigliere speciale del Consiglio norvegese per i rifugiati (NRC) e dell'Associazione delle agenzie di sviluppo internazionale (AIDA). Ex consigliere per le politiche e la protezione dell'Ufficio NRC per la Palestina; Rappresentante del Consorzio di Tutela; Consulente di patrocinio legale per ACF International; Consulente di diritto internazionale umanitario presso il Diakonia IHL Resource Center; Co-direttore del Comitato israeliano contro le demolizioni di case; e direttore della sezione israeliana di Amnesty International. Epshtain si è laureato alla Kennedy School of Government dell'Università di Harvard; MA Cooperazione internazionale e aiuti umanitari; e ha conseguito diplomi post-laurea in diritto internazionale pubblico, diritto internazionale ambientale e diritto internazionale umanitario presso l'Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca, l'Accademia di diritto internazionale dell'Aia, il T.M.C. Asser Institute e l'Istituto internazionale di diritto umanitario. Epshtain è membro dell'International Bar Association (IBA).

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