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Vertice Lega araba a Gedda. Con il ritorno della Siria si punta all'unità regionale
Il ritorno della Siria nella Lega araba dopo 11 anni è un dato di fatto, ma a suggellare un evento divenuto storico, impensabile fino a pochi mesi fa, è la partecipazione del capo dello stato siriano Bashar al Assad al vertice che si terrà domani a Gedda.
C’è una vera atmosfera di entusiasmo per il ritorno di Damasco in questa organizzazione di cui è stata fondatrice. Si registra una volontà sconosciuta nella regione, ovvero arrivare a quell’unità araba mai raggiunta per decenni per tanti fattori, in particolare le ingerenze esterne, alle volte subite così come provocate.
Al momento le cose sembrano procedere bene, Stati uniti d’America e Unione Europea sono fuori dai giochi.
Patetiche le dichiarazione della Ministra degli esteri tedesco, Annalena Baerbock che, durate il suo incontro nei giorni scorsi con il suo omologo saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, ha messo in guardia contro quella che ha definito "normalizzazione incondizionata" delle relazioni con il sovrano siriano Bashar Assad.. "Ogni passo verso Assad dovrebbe essere subordinato a concessioni concrete".
Tornando a quella che è l'atmosfera politica per il rientro di Dmasco nella Lega raba, ieri, ad esempio, il ministro degli Esteri algerino Ahmed Ataf ha salutato la riammissione della Siria nella Lega Araba e le iniziative per approfondire le relazioni con la Siria.
"Chiediamo di risolvere le differenze arabe all'interno della casa araba", ha dichiarato Ataf durante una conferenza a cui hanno partecipato i ministri degli Esteri arabi in preparazione del vertice della Lega Araba.
Il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan, ha aggiunto: "Il mondo sta attraversando grandi sfide che ci impongono di unirci per affrontarle... Colgo l'occasione per accogliere con favore la partecipazione della Repubblica araba siriana ai lavori dell'incontro preparatorio per il vertice arabo.”
Inoltre, il ministro degli Esteri siriano Faisal Mekdad ha incontrato il suo omologo libanese, Abdullah Bou Habib, a Jeddah per discutere della crisi dei rifugiati siriani e della situazione dei rifugiati in Libano.
Il segretario generale della Lega degli Stati arabi, Ahmed Aboul Gheit, ha accolto il ministro degli Esteri siriano alla conferenza, dicendo: "Il ripristino del seggio della Siria sarebbe un preludio al ripristino del suo ruolo".
"Dobbiamo lavorare come un unico blocco che coordina le sue posizioni e ne esce con una posizione unificata", ha ricordato.
Un altro elemento distensivo è stato rappresentato dalla posizione del Qatar.
All'inizio della giornata, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani ha annunciato che Doha non ostacolerà la normalizzazione con la Siria.
"Abbiamo chiarito la nostra posizione riguardo alla decisione di riportare la Siria nella Lega Araba", ha detto Al-Thani, precisando che il Qatar "non vuole discostarsi dal consenso arabo riguardo al ritorno della Siria alla Lega Araba".
"Ogni Paese arabo... può normalizzare unilateralmente le relazioni con la Siria", ha sottolineato Al-Thani , aggiungendo, tuttavia, che la crisi in Siria deve risolverso "attraverso una soluzione giusta e globale".
Il Qatar è stato tra i pochissimi stati arabi che ancora si rifiutano di riconciliarsi con il governo di Assad.
Durante l'ondata di normalizzazione arabo-siriana, il Qatar ha continuato a coordinarsi con i miliziani estremisti nel nord della Siria, con l'intenzione di lanciare ulteriori tentativi di legittimare Hayat Tahrir al-Sham (HT ), un ex ramo di Al-Qaeda che godeva di forti finanziamenti del Qatar durante il conflitto.
L'esilio della Siria dalla Lega araba si è ufficialmente concluso il 15 maggio, con i funzionari che hanno partecipato a una prima sessione di preparazione prima dell'incontro di venerdì a Gedda, secondo Arab News .