Un convegno scientifico spartiacque. Ma governo e "stampa libera" non sono aperti al confronto...

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Un convegno scientifico spartiacque. Ma governo e "stampa libera" non sono aperti al confronto...

 

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di Marinella Correggia

 

Uno spartiacque o un’ultima chiamata?

 

Il convegno scientifico «Pandemia – invito al confronto» si è tenuto a Roma il 3 e il 4 gennaio 2022 grazie allo sforzo del Coordinamento 15 ottobre nato nel 2021 a Trieste, patrocinato dall’associazione ContiamoCi e con l’apporto centrale della Commissione medico scientifica indipendente (CMSi: cmsindipendente.it) formatasi qualche mese fa.

 

 

 

I contenuti

 

Obiettivo: il convegno ha chiesto un cambiamento - «lo impone il principio di precauzione» - nella gestione politica e sanitaria e nella narrazione monocorde e contraddittoria che da due anni contrassegna l’azione di governo, Parlamento, esperti, media, mondo del diritto.

Proposte: una strategia di contrasto a Covid-19 centrata sulla lettura della realtà sanitaria ed epidemiologica e sulla Costituzione, sulla prevenzione primaria ambientale e personale, su terapie sicure e precoci, sulla medicina personalizzata, con l’abbandono di cure iatrogene. Tutto a partire dagli studi scientifici e dai dati. Insomma un’alternativa efficace e sicura rispetto all’obbligo vaccinale per i lavoratori. Guardando anche al mondo, al di là di una visione nazionalistica e angusta che non fa capire.

Luogo: la sala riunioni Capranichetta, a piazza Montecitorio, a due passi dai palazzi della politica, transennati e presidiatissimi alle forze dell’ordine; un unico pertugio aperto per chi entrava nella piazza, controllato e su invito.

Partecipanti: 25 fra relazioni di medici, ricercatori, giuristi e interventi di associazioni di cittadini, lavoratori, studenti, politici non coinvolti nell’attività di governo anzi francamente oppositori. Una maratona di diciotto ore trasmessa in streaming, seguitissima.

Assenti: malgrado l’invito, non si sono presentato né il sottosegretario di Stato al ministero della salute né membri del Comitato tecnico scientifico (CTS).

Antefatto: dal mese di novembre 2021, gli organizzatori e gli esperti della CMSi cercano formalmente un confronto su basi scientifiche, etiche, giuridiche con il governo e il CTS. Finora invano.

Coincidenza temporale: il convegno si è svolto alla vigilia della possibile decisione governativa di estendere il lasciapassare rafforzato a tutto il mondo del lavoro, di fatto un obbligo vaccinale per decine di milioni di lavoratori.

Impatto sui decisori: chiamati al confronto, non si sono presentati. Nessuna svolta dunque? Il palazzo tace? «Se sarà uno spartiacque lo vedremo il 5» ha detto lapidario uno dei relatori, il dottor Alberto Donzelli, medico specialista in Igiene e medicina preventiva e in scienze dell’alimentazione, ora volontario nella CMSi, evocando il principio di responsabilità: «Non possono dire di non sapere».

 

 

I campanelli di allarme della CMSi  e le conclusioni

 

In conclusione, si legge nel comunicato stampa degli organizzatori, «i membri della CMSi espongono alcuni campanelli di allarme sulle scelte sanitarie che impongono una riflessione urgente da parte della politica e del governo: - la mortalità totale 2021 che impone uno studio dell’incremento rispetto agli anni precedenti ed allo stesso 2020 (dati di EuroMoMo, Eurostat ed Istat); - l’efficacia dei vaccini nel prevenire l’infezione, che all’inizio è buona, poi mediocre, nulla ed infine negativa; - la valutazione danni-benefici della vaccinazione pediatrica che impone di non avere fretta di vaccinare i minori e gli adolescenti; - la molto probabile sottostima delle reazioni avverse vaccinali rispetto a quanto si riporta nei rapporti ufficiali di Aifa». La CMSi propone dunque, nell’immediato, «una alternativa immediata più efficace dell’obbligo vaccinale per i lavoratori che potrebbe essere un tampone antigenico due volte a settimana, anche direttamente nei luoghi di lavoro, ove possibile».

 

P.s. Come sottolinea il Prof. Zhok se ci fosse una stampa degna di questo nome questo Convegno avrebbe aperto un dibattito. Ma la stampa in questo paese o censura o deride come fa questo incredibile articolo di Open che definisce "strano Convegno scientifico" (su quali basi???). Ad Open, per chi non lo sapesse, è stato dato l'incredibile potere di essere uno dei "censori della verità" e può censurare a piacimento sui social network made in Usa come successo recentemente a l'AntiDiplomatico.

 

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