Tutto cambia perché...

7949
Tutto cambia perché...


di Giulio Di Donato - La Fionda

Più che le tante rassicurazioni verso l’establishment di Giorgia Meloni, più che il quadro della nuova compagine ministeriale, sono i modi placidi e compiaciuti di Sergio Mattarella e quelli confidenti e premurosi di Mario Draghi il segno più evidente di un passaggio di consegne tra un Governo e un altro, che avviene nel solco della perfetta continuità, se consideriamo almeno i nodi politici fondamentali (poi forse qualcosa cambierà in meglio su pensioni e micro-imprenditoria, in peggio su giustizia e reddito di cittadinanza). Tra non molto anche la maggioranza degli organi di stampa mainstream si adeguerà ai nuovi equilibri, utilizzando parole sempre più concilianti verso le nuove vestali degli assetti di potere consolidati.

D’altra parte, come sappiamo bene, questo è il tempo delle necessità: la sovranità appartiene al pilota automatico (alias vincolo esterno euro-atlantista di matrice tecno-liberale), che la esercita ricorrendo ad ampie dosi di emergenzialismo e di distrazioni indotte da avanspettacolo. Solo sui cosiddetti diritti civili e sul tema immigrazione può esserci dialettica, sebbene strumentalmente ristretta a una contesa propagandistica tra un punto di vista restrittivo/conservatore e uno liberal progressista (anche su questo terreno rimane ai margini una posizione terza, critica tanto verso i primi, quanto verso gli eccessi e le ipocrisie dei secondi).

L’unica nota positiva, in uno scenario ben poco confortante, è la prospettiva di un ricambio benefico ai piani alti del potere, nel segno di una salutare “depiddinizzazione”.

Resta da capire come evolverà lo scacchiere internazionale, tra scenari di guerra, rischi di crisi economica/energetica ed elezioni di midterm in Usa: saranno queste le variabili che nel breve e medio periodo più condizioneranno le mosse del governo Meloni. Nel frattempo il teatrino triste della politica italiana seguirà il copione paludoso di sempre, fatta salva la parentesi “populista” pre e post 2018. Cambieranno solo i modi con cui giurare eterna fedeltà al vincolo esterno auto-imposto, nell’interesse occasionale e residuale del Paese: da una fedeltà fanatica e religiosa si passerà nei fatti ad una più pragmatica e opportunistica. 

La speranza nell’affermazione di una classe dirigente popolare sintonizzata con “la missione e l’età del proprio tempo”, finalmente capace di ragionare in termini di interesse nazionale, declinato progressivamente e orientato al multipolarismo, all’insegna del senso più autentico dell’autonomia della politica, rimarrà un qualcosa destinato a rimanere tristemente irrealizzato.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

"I nuovi mostri" - Roger Waters "I nuovi mostri" - Roger Waters

"I nuovi mostri" - Roger Waters

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina di Giuseppe Masala Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE   Una finestra aperta La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE

La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Il "cessate il fuoco" è nudo di Paolo Desogus Il "cessate il fuoco" è nudo

Il "cessate il fuoco" è nudo

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo di Alessandro Mariani Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La sinistra, l'America, e l'Occidente di Giuseppe Giannini La sinistra, l'America, e l'Occidente

La sinistra, l'America, e l'Occidente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire di Michele Blanco La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

L'orrore e' il capitalismo di Giorgio Cremaschi L'orrore e' il capitalismo

L'orrore e' il capitalismo

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti