Tunisia, arrestato il leader di Ennahda Rachel Ghannouchi
Dalla Tunisia giunge la notizia dell’arresto del leader di Ennahda, Rachel Ghannouchi, avvenuto lo scorso 17 aprile. Il giudice istruttore del tribunale di primo grado di Tunisi ha già dato avvio all’interrogatorio.
L'avvocato Monia Bouali ha riferito all’agenzia di stampa tunisina “Tap” che Ghannouchi, è accusato di "cospirazione contro la sicurezza dello Stato”. Il mandato di arresto è stato emesso dall'ufficio del pubblico ministero presso la divisione giudiziaria antiterrorismo.
In una dichiarazione rilasciata lo scorso lunedì sera, Ennahda ha chiesto l'immediato rilascio del suo presidente.
Secondo gli ultimi aggiornamenti le autorità tunisine hanno poi disposto la chiusura degli uffici del partito, che denuncia una grave escalation chiedendo di fermare tutti i processi contro gli oppositori politici.
Oltre a Ghannouchi sono stati poi arrestati altri tre funzionari del partito vicino alla Fratellanza Musulmana: Mohammed Goumani, Belkacem Hassan e Mohammed Chnaiba.
Ghannouchi, 82 anni è una figura assai nota dell’islam politico tunisino: rientrato in Tunisia nel 2011 dopo un esilio durato una ventina d’anni, era oggetto di diverse indagini da parte della procura antiterrorismo, inchieste partite durante il mandato presidenziale di Kais Saied. L’otto febbraio scorso, invece era stato l’avvocato, Imen Gzara, proprio a margine di una conferenza indetta dall'Ordine degli Avvocati e dal Comitato per la difesa dei due martiri Chokri Belaïd e Mohamed Brahmi ad anticipare alla stampa che erano state condotte “indagini per crimini terroristici, sfociati nell’omicidio di Belaïd ( avvocato e attivista politico), proprio sul presidente di Ennahda, sul figlio, Moadh Ghannouchi, sul vicepresidente del movimento Ali Larayedh e su altre personalità.