Trump deve stare davvero molto attento: la Cina può far scoppiare la bolla
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di Alessandro Volpi*
La reazione della Cina ai mini dazi di Trump è stata molto netta.
Dopo aver mostrato un'iniziale cautela nei confronti della misura annunciata per oggi da parte del nuovo presidente, i vertici cinesi hanno replicato con estrema durezza, sia pur spostando le lancette dell'orologio al 10 febbraio. In quest'ottica è evidente che la Cina voglia far capire agli Stati Uniti, ma soprattutto ad alcuni suoi interlocutori qual'è la sua reale forza.
Le misure annunciate prevedono infatti di colpire la presidenza Trump in due settori strategici, quello del gas liquido naturale e del petrolio con dazi fra il 15 e il 10% e quello della tecnologia con il blocco delle esportazioni di alcune minerali rari.
Tali provvedimenti sottendono un messaggio esplicito costituito dal rafforzamento dei legami della Cina con la Russia sul versante degli approvvigionamenti energetici e dall'intenzione di rendere oltremodo complesso lo sviluppo del settore dell'Intelligenza artificiale.
L'obiettivo immediato, poi, è quello di mettere in tensione le Borse americane la cui folle finanziarizzazione speculativa le rende sensibili ad ogni movimento e certo gli eventuali dazi cinesi sono in grado di far scattare subito ondate di vendite ribassiste, difficilmente gestibili, favorendo al contempo la lievitazione dei listini di Shenzen.
A differenza dell'Europa, la Cina ha una forza e una "credibilità" tali da dettare ormai gli andamenti di "mercati" finanziari dove, paradossalmente, non sono neppure presenti i propri capitali. Trump deve stare davvero molto attento o la bolla gli può scoppiare in mano.
Dopo aver mostrato un'iniziale cautela nei confronti della misura annunciata per oggi da parte del nuovo presidente, i vertici cinesi hanno replicato con estrema durezza, sia pur spostando le lancette dell'orologio al 10 febbraio. In quest'ottica è evidente che la Cina voglia far capire agli Stati Uniti, ma soprattutto ad alcuni suoi interlocutori qual'è la sua reale forza.
Le misure annunciate prevedono infatti di colpire la presidenza Trump in due settori strategici, quello del gas liquido naturale e del petrolio con dazi fra il 15 e il 10% e quello della tecnologia con il blocco delle esportazioni di alcune minerali rari.
Tali provvedimenti sottendono un messaggio esplicito costituito dal rafforzamento dei legami della Cina con la Russia sul versante degli approvvigionamenti energetici e dall'intenzione di rendere oltremodo complesso lo sviluppo del settore dell'Intelligenza artificiale.
L'obiettivo immediato, poi, è quello di mettere in tensione le Borse americane la cui folle finanziarizzazione speculativa le rende sensibili ad ogni movimento e certo gli eventuali dazi cinesi sono in grado di far scattare subito ondate di vendite ribassiste, difficilmente gestibili, favorendo al contempo la lievitazione dei listini di Shenzen.
A differenza dell'Europa, la Cina ha una forza e una "credibilità" tali da dettare ormai gli andamenti di "mercati" finanziari dove, paradossalmente, non sono neppure presenti i propri capitali. Trump deve stare davvero molto attento o la bolla gli può scoppiare in mano.
*Post Facebook del 7 febbraio 2025