Siria riammessa all'Interpol, critiche dell'occidente prova connivenza con i terroristi
L'atteggiamento globale contro la Siria e il suo governo è di fatto cambiato molto, proprio oggi, gli Emirati Arabi Uniti, si sono congratulati con Damasco per la Guerra di Liberazione di Ottobre del 1973, per fare un esempio. Oltre al fatto che la Siria partecipa all'Expo Dubai 2020. Gli Emirati già avevano ripreso le relazioni diplomatiche con la Siria, nonostante per molti anni sono stati fra i principali sponsor del terrorismo nel paese arabo.
Un fatto nuovo, eclatante, rende ancora più l'idea sul nuovo atteggiamento nei confronti di Damasco. Infatti, L'Interpol ha riammesso la Siria e, attraverso il suo ufficio stampa al media The New Arab ha riferito: "A Damasco è stato concesso l'accesso alla rete di comunicazioni di polizia globale sicura dell'organizzazione".
Subito si è alzato un polverone, in quanto si ritiene che Damasco possa così perseguire i "dissidenti" emettendo i cosiddetti avvisi "rossi".
Naturalmente questi avvisi devono essere valutati da una commissione e dipendono molto dalle relazioni tra il paese richiedente e chi deve accettare la richiesta.
Ora immaginate se la Siria chiedesse l'estradizione, non di un cosiddetto dissidente, ma di un terrorista di al Nursa-Al Qaeda o dell'ISIS-DAESH con cittadinanza di un paese occidentale. La richiesta sarebbe accolta? La riposta è ovviamente no, non sia mai che una volta estradato il terrorista di turno confessi qualche legame con i servizi segreti occidentali. Ecco, dunque, che l'occidente il suo legame con il terrorismo che ha distrutto la Siria non vuole spezzarlo.
La Siria che rientra nell'Interpol è dunque una vittoria politica enorme per Damasco, dopo il rientro nell'organizzazione mondiale della Sanità. Un successo che segue quello militare conseguito con l'aiuto di Russia, Iran, Hezbollah. Prima o poi l'occidente deve farsene una ragione, neanche le criminali sanzioni possono fermare questo corso.