Siria, l'infamia dell'occidente euro-atlantico
di Giorgio Cremaschi
Le flebili ed ipocrite preoccupazioni dei governi della UE, i tardivi e falsi avvisi di Trump, non cancellano nemmeno per un istante il fatto che Erdogan abbia potuto invadere i territori curdi in Siria con il consenso, il finanziamento, le armi dei paesi che oggi fanno finta di distinguersi. È più sincero il segretario generale della NATO Stoltenberg, il quale ha invitato la Turchia ad agire con moderazione e non oltre gli obiettivi dichiarati. Cioè, come ha anche confermato il governo spagnolo, la NATO approva e sostiene l’intervento purché non sia esagerato.
D’altra parte se i governi che si autodefiniscono con orgoglio ed enfasi euroatlantici volessero davvero fermare la Turchia, avrebbero enormi mezzi ad azione immediata per farlo. Dalla sospensione del rifornimento di armi- l’Italia fa affari militari e ha soldati schierati con Erdogan- alla cancellazione dei 6 miliardi di euro con cui la UE paga i lager turchi, che impediscono ai rifugiati dalle guerre di giungere in Europa. Poi ci sarebbero le sanzioni, che invece colpiscono Russia, Venezuela e ogni stato che non accetti la supremazia e gli ordini dell’imperialismo euroatlantico. Bisognerebbe infine resuscitare l’ONU, che invece le guerre umanitarie e democratiche dell’Occidente euroatlantico hanno affossato, assieme alla legalità ed al diritto internazionale.
L’infamia dell’abbandono dei curdi è solo l’ultimo di una lunga serie di tradimenti e vendite di popoli, di cui sono stati responsabili il colonialismo europeo e l’imperialismo americano che ne ha rilevato le imprese e gli affari. E il cinismo e l’ipocrisia con i quali le cancellerie occidentali seguono i massacri di Erdogan fa venire in mente il patto di Monaco del 1938. Quando le “democrazie” occidentali, con la complicità di Mussolini e rifiutando l’offerta di aiuti dell’URSS, vendettero la Cecoslovacchia ad Hitler. Fu quel patto ad avviare la seconda guerra mondiale come dovrebbe essere ricordato al falso e bugiardo Parlamento UE che ha equiparato comunismo e nazismo.
Dalla guerra del Golfo del 1991, gli USA e la NATO sono in guerra in Medio Oriente. Sono 28 anni di guerra che hanno causato milioni di vittime civili e di profughi, devastato e smembrato stati e che hanno anche prodotto il terrorismo islamista. Che è stato inventato da Arabia Saudita e Turchia e a lungo finanziato dal loro grande alleato, gli USA. L’ISIS è figlio loro. Gli USA hanno poi usato la lotta di liberazione dei curdi, ma non tanto per combattere il fascismo islamista, che hanno anzi sostenuto contro Assad, ma per mettere un piede un Siria. Piede che ora affiancano con quello di Erdogan. E alle spalle di tutto questo sporco gioco al massacro dei popoli sta il primo alleato dell’Occidente in Medio Oriente: Israele. Che ha costruito e rafforzato il suo apartheid verso i palestinesi proprio grazie alle guerre occidentali nella regione.
Ovunque si guardi e ci si muova in Medio Oriente, dallo Yemen a Kobane, si vedono i disastri e le vittime delle sporche guerre euroatlantiche per il petrolio. Di queste guerre tutti i governi italiani, nessuno escluso, sono stati complici e partecipi.
Per questo le deprecazioni di Di Maio e quelle di Zingaretti sono oggi parole false ed ipocrite. Se non si mettono in discussione la NATO, i suoi affari e le sue guerre. Se come ha fatto recentemente anche Mattarella, ci si richiama ai “valori positivi” dell’alleanza euroatalantica, che invece andrebbe gettata nella pattumiera della storia assieme al colonialismo di cui è erede diretta. Se si fanno parole mentre la Turchia bombarda con gli aerei forniti dai suoi alleati. Se non si sostiene concretamente la resistenza curda, allora si è solo complici. Noi stiamo con con il popolo del Rojava che difende la sua libertà. Di Maio e Zingaretti, Salvini e Mattarella fino a prova contraria sono alleati di Erdogan.
Scendiamo in piazza sostegno dei curdi e contro tutti i complici euroatlantici dei loro massacratori.