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Russia, la Duma valuterà ritiro da OMC e OMS
La Russia sembra ormai avviata verso il completo distacco dalle istituzione create e controllate dal blocco occidentale. Come riporta RT, secondo il vicepresidente della Duma di Stato Pyotr Tolstoy, il parlamento russo ha intenzione discutere il potenziale ritiro del Paese dall'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Secondo Tolstoy, l’abbandono del Bologna Process, il ritiro da OMS, dall'OMC e dall'UNESCO sono condizioni obbligatorie per il recupero della reale sovranità da parte della Russia.
La Russia ha aderito all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) nel 2012.
Già nello scorso mese di marzo è presentato alla Duma di Stato un progetto di legge sulla denuncia del protocollo sull'adesione della Russia all'accordo di Marrakech sull'approvazione dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.
Secondo il progetto di legge presentato alla Duma l'adesione della Russia all'OMC è stata dovuta a motivi politici, non economici. La Russia - il primo vice capo della Commissione per gli Affari Esteri della Duma, Alexei Chepa - che è soggetta a sanzioni, è limitata dalle regole dell'OMC. Da un lato, le sanzioni mettono sotto pressione, dall'altro non consentono lo sviluppo dell'economia, poiché ciò viola le disposizioni dell'OMC. Il ritiro da questa organizzazione consentirà di rimuovere le condizioni che ostacolano Mosca, il che porterà a una riduzione di tariffe, prezzi e sostegno ai produttori russi.
Nella nota esplicativa al disegno di legge viene affermato che la denuncia dell'accordo di adesione all'OMC è attuata al fine di "tutelare gli interessi nazionali della Federazione Russa, la necessità di perseguire una politica protezionistica, in risposta alla pressione delle sanzioni e come autodifesa”.
Se con le sanzioni il blocco occidentale aveva intenzione di piegare la Russia, potrebbe invece aver innescato un processo che porterà il paese eurasiatico a rafforzarsi notevolmente senza dover sottostare a meccanismi che non le permettevano uno sviluppo integrale.
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