"Premio Sacharov". Zelensky batte Assange

"Premio Sacharov". Zelensky batte Assange

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Leggiamo dall'ANSA: 

"Il popolo ucraino, rappresentato dal suo presidente, dai leader eletti e dalla sua società civile è il vincitore del Premio Sacharov 2022, il massimo riconoscimento assegnato dall'Eurocamera per la libertà di pensiero. Lo annunciano dal Parlamento europeo in seguito alla decisione presa durante la Conferenza dei presidenti dell'Eurocamera. Gli altri due finalisti erano il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, e la Commissione per la verità in Colombia".

Il Premio Sacharov per la libertà di pensiero, assegnato per la prima volta nel 1988 a Nelson Mandela e ad Anatolij Mar?enko, è il massimo riconoscimento che l’Unione europea (UE) conferisce agli "sforzi compiuti a favore dei diritti dell’uomo". È attribuito a singoli, gruppi e organizzazioni che abbiano contribuito in modo eccezionale a proteggere la libertà di pensiero.

Erano candidati: il giornalista australiano Julian Assange, che è in carcere senza processo e in attesa di estradizione, per aver avuto il coraggio di mettere a disposizione di tutto il mondo una piattaforma per diffondere la drammatica verità sulle guerre. Zelensky e il "popolo ucraino". L'Ucraina ha vietato l'esistenza di partiti di opposizione e perseguita da otto anni la popolazione russofona, che non ha gli stessi diritti di neo-nazisti inglobati ufficialmente nel suo esercito.
 
Cosa c'entra il popolo ucraino con il premio per la libertà di pensiero? È vergognoso che si utilizzi un premio per la libertà di espressione per condannare ancora una volta la libera stampa a favore della propaganda di guerra NATO. 

E così dopo essere andato all'"opposizione bielorussa" nel 2020 e al blogger di estrema destra russo Navalny nel 2021, il Parlamento europeo conferma che il Premio Sacharov è solo una sbiadita forma di soft power dell'imperialismo della Nato. Sempre più sbiadito, in realtà.

Agata Iacono

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Sociologa e antropologa

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