Peskov: "Putin si sente a casa in Cina"
La visita in Cina del presidente russo Vladimir Putin, della durata di quasi quattro giorni, è un segnale significativo del suo sentirsi "davvero a casa". Lo ha dichiarato domenica il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sottolineando come il leader russo intraprenda raramente missioni internazionali o ispezioni interne così prolungate.
Secondo quanto riportato dalla CCTV, Peskov ha collegato questa visita, che include la partecipazione al vertice dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO) a Tianjin e agli eventi per l'80° anniversario della vittoria nella guerra di resistenza contro l'aggressione giapponese e nella guerra mondiale antifascista, a un duplice obiettivo: approfondire la cooperazione bilaterale e ribadire l'impegno comune nella salvaguardia della memoria storica.
"Come Paesi che hanno dato un contributo decisivo alla sconfitta del fascismo, Russia e Cina la stanno custodendo insieme", ha affermato Peskov.
Il portavoce ha poi dipinto un quadro di relazioni bilaterali estremamente solide, caratterizzate da un'interazione "molto frequente" tra i due leader, che si definiscono "cari amici". Questo rapporto costruttivo e cordiale – ha osservato – crea le condizioni per discussioni ampie e fruttuose.
"In ogni incontro, le parti discutono delle varie questioni che devono affrontare e coordinano le loro posizioni", ha detto Peskov. La soddisfazione è massima per una cooperazione economica che "abbraccia tutti i settori" e che si intende "approfondire ulteriormente". Il dialogo, però, spazia anche a tutti gli altri campi, dalla cultura all'istruzione fino alla medicina.
Peskov ha concluso rimarcando il valore condiviso della memoria, affermando che entrambi i paesi non solo ricordano la storia, ma sperano di trasmetterla alle generazioni future, e che la Russia apprezza profondamente l'importanza che la Cina attribuisce a questo principio.