Mosca: "Spetta a Washington il primo passo per la normalizzazione delle relazioni"
Il viceministro degli Affari Esteri russo, Sergey Ryabkov, ha dichiarato che gli appelli a negoziare con gli Stati Uniti a qualsiasi prezzo sono controproducenti per la Russia, sottolineando che il primo passo verso la normalizzazione delle relazioni deve essere fatto dalla nuova amministrazione guidata dal presidente Donald Trump.
Ryabkov ha commentato le discussioni attuali sulla nomina di un nuovo ambasciatore russo a Washington, riferendosi anche al processo generale di negoziazione con il nuovo governo statunitense. "L'eccessivo clamore intorno a questa questione, così come gli appelli a gettarsi nelle braccia della nuova amministrazione al più presto, sono controproducenti e partono dalla falsa premessa della necessità di raggiungere un accordo con il nuovo team della Casa Bianca a qualsiasi prezzo", ha affermato il viceministro.
Ryabkov ha ricordato che l'obiettivo della precedente amministrazione di Joe Biden era infliggere una "sconfitta strategica" alla Russia. Di fronte al fallimento di questo approccio, è Washington che deve fare il primo passo verso la normalizzazione delle relazioni basata "sui principi di rispetto reciproco e uguaglianza", ha aggiunto.
Il viceministro ha sottolineato che la Russia è aperta al dialogo e pronta a negoziare, tenendo conto delle realtà sul terreno e dei propri interessi nazionali, predeterminati dalla storia e dalla geografia. "Le decisioni e le opzioni dipendono da Donald Trump e dal suo team", ha aggiunto.
Dopo il suo insediamento, Trump ha manifestato il desiderio di incontrarsi con Vladimir Putin per porre fine al conflitto ucraino. Il presidente russo ha indicato che Mosca "è aperta al dialogo con la nuova amministrazione degli Stati Uniti" per trattare il tema. "Abbiamo sempre detto, e voglio sottolinearlo ancora una volta, che siamo pronti per questi negoziati sul problema ucraino", ha dichiarato Putin a gennaio.
Trump, dopo aver assunto la carica di presidente, sta ristrutturando l'apparato governativo, compreso il Dipartimento di Stato, effettuando nomine in base al grado di lealtà di ministri, vice e ambasciatori.
Ryabkov ha ribadito che l'eccessiva fretta di risolvere la questione della nomina di un nuovo ambasciatore è controproducente e deriva dall'errata convinzione che sia necessario raggiungere un accordo con il nuovo team della Casa Bianca a qualsiasi costo.
Il viceministro ha aggiunto che la Russia ha sempre cercato un partenariato onesto con l'Occidente, ma che non è stata ascoltata. L'obiettivo iniziale dell'Occidente era indebolire al massimo il rivale geopolitico, sfruttando la miopia politica dell'allora dirigenza sovietica. Tuttavia, la Russia è riuscita a resistere e a riprendersi il suo legittimo posto nella geopolitica mondiale, sconvolgendo i piani dell'amministrazione Biden che cercava di infliggere a Mosca una "sconfitta strategica" tramite guerra ibrida.
A fronte del fallimento di questa strategia e del cambiamento dell'amministrazione, il primo passo verso la normalizzazione delle relazioni bilaterali, in termini di negoziati basati sui principi di rispetto reciproco e uguaglianza, deve essere fatto dagli Stati Uniti. La Russia è aperta al dialogo e pronta a negoziare in modalità di trattativa dura, tenendo conto delle realtà sul terreno e dei propri interessi nazionali, predeterminati dalla storia e dalla geografia. "Le decisioni e la scelta spettano a Donald Trump e al suo team", ha concluso Ryabkov.