Mariupol, reporter italiano entra nel "famoso" ospedale pediatrico n.3

13679
Mariupol, reporter italiano entra nel "famoso" ospedale pediatrico n.3

 

Di Vittorio Nicola Rangeloni*, Mariupol 

 

Mariupol, il “famoso” ospedale pediatrico n.3 che a marzo sarebbe stato colpito dall’aviazione russa.

Per molto tempo questo ospedale ha rappresentato la linea del fronte nel cuore della città. La conformazione del quartiere sul viale Mira ha consentito ai militari ucraini - ormai accerchiati senza vie d’uscita - di rallentare l’avanzata delle milizie e dei russi. Tutti gli edifici, la maggior parte dei quali sventrati, testimoniano la violenza degli scontri.

Quartiere dopo quartiere sono riuscito a raggiungere anche l’ospedale pediatrico del centro città, finito alla ribalta della cronaca il 10 marzo - alla vigilia del summit in Turchia tra i ministri degli Esteri di Ucraina e Russia - quando secondo fonti ucraine un bombardamento dell’aviazione russa avrebbe colpito l’ospedale. Tutti i girornali riportarono le parole del presidente ucraino Zelensky, il quale parlò di crimine di guerra e atrocità, affermando che ci fossero persone e bambini sono sotto le macerie. 

A distanza di un un mese dall’esplosione nei pressi dell’ospedale le esplosioni delle bombe in sottofondo continuano a fare parte della quotidianità di Mariupol. Questo complesso, da diversi giorni sotto controllo russo, ora viene colpito dal fuoco dei militari ucraini, arretrati nel quartiere vicino, da parte allo stadio. 

Di fronte all’ospedale pediatrico incontro Brazhnik Igor, il direttore della struttura. Accanto a lui 4 membri del personale, ossia tutti coloro che sono rimasti. Il 99% dei colleghi ha lasciato la città. Fortunatamente in tutte queste settimane non ci sono perdite tra il personale. 

Vicino al parcheggio dell’ospedale non sono passate inosservate delle file di sacchi bianchi pieno di sabbia: “era l’ultima linea di difesa dei soldati ucraini, ma non hanno fatto in tempo a finire di costruirla”, ha spiegato Igor. 

Durante la breve visita all’ospedale pediatrico, ormai inattivo per assenza di corrente e per la mancanza di finestre, distrutte dalle onde d’urto, un paio di colpi di mortaio sono caduti dalla parte opposta della struttura in cui ci trovavamo, a non più di una settantina di metri: "tranquilli, sono lontani", ha assiccurato il medico, proseguendo ad ispezionare i reparti. "Stiamo già compiendo una stima dei danni. Buna parte delle apparecchiature fortunatamente non ha riportato danni. La priorità ora è la riparazione del tetto e delle finestre, poi, poco per volta potremo ripartire. In un paio di mesi dovremmo farcela".

Successivamente abbiamo raggiunto la palazzina dell’ambulatorio e quella delle sale parto. Nel mezzo del giardino di fronte alle strutture c'era il profondo cratere che è stato mostrato nei telegiornali di tutto il mondo, qualche auto distrutta e diverse grandi bombole blu. "Sospetto che il grosso dei danni non è stato provocato dall'esplosione che ha provocato questo cratere, quanto dalle bombole di ossigeno più in la".

In effetti i muri dell'ambulatorio (vuoto sin da prima dell'arrivo del conflitto urbano per via della ristrutturazione in corso) vicini al cratere riportavano ben pochi segni. I danni principali erano visibili a distanza di qualche decina di metri, proprio in corrispondenza delle bombole. La nostra guida ha affermato che quel giorno nei pressi della struttura in seguito ai bombardamenti non ci sono stati morti. Lui stesso ha affermato di essere uscito in quel giardino appena avvenuta l'esplosione. Diverse persone sono rimaste invece ferite a causa dei vetri infranti, che hanno provocato tagli, come nel caso di Marianna, una ragazza incinta presente nell'edificio accanto, inconsapevolmente divenuta famosa per via delle fotografie apparse immediatamente in seguito all'esplosione, scattate da un fotografo ucraino che segue l'esercito ucraino (Giorgio Bianchi ha incontrato la ragazza e l'ha intervistata, smontando le principali fake news riportate anche in Italia https://www.youtube.com/watch?v=pj5ElB3Fnp0 ). 

Il personale medico rimasto ha confermato che, nel periodo in cui il quartiere si trovava sotto controllo ucraino, i locali dell'ospedale sono stati utilizzati frequentemente come postazioni militari. Ad essere precisi, secondo quanto raccontato dai medici, nei vari edifici dell'ospedale si trovavano gli uomini dei battaglioni di "difesa territoriale", formati dai riservisti e volontari. Nessuno ha potuto sostenere la tesi dell'attacco aereo, nonostante ce ne siano stati parecchi anche in zone non lontane e i medici hanno imparato a distinguerli. Tutte le persone presenti sul posto quel giorno hanno raccontato di una forte ed improvvisa esplosione.

*Post Facebook dell'11 aprile 2022

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Marx e l'ecologia Marx e l'ecologia

Marx e l'ecologia

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Sempre peggio! di Michele Blanco Sempre peggio!

Sempre peggio!

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti