Maria Zacharova e "la memoria corta" del Presidente Mattarella

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Maria Zacharova e "la memoria corta" del Presidente Mattarella

 

di Vincenzo Brandi per l'AntiDiplomatico


Mentre ero impegnato a scrivere un articolo sui dazi di Trump e le prospettive di pace in Ucraina, mi è giunta notizia delle critiche rivolte dalla portavoce del Ministero degli Esteri Russo Maria Zacharova al Presidente Mattarella. Il Presidente italiano, in una conferenza tenuta il 5 febbraio all’Università di Marsiglia, aveva paragonato l’operazione della Russia in Ucraina alle aggressioni compiute dai Nazisti alla fine degli anni ’30 del secolo scorso.
 
Maria Zacharova ha parlato di “parallelismi storici scandalosi” e “invenzioni blasfeme”.
 
In effetti il Presidente Mattarella aveva già altre volte attaccato la Russia accusandola di aver portato la guerra in Europa per la prima volta dopo la Seconda guerra Mondiale.
 
Il Presidente evidentemente ha la memoria corta. Non si è ricordato di quando era Vice-Presidente del Consiglio nel Governo D’Alema nel 1999. Quell’anno l’Italia attaccò la Jugoslavia, che non ci aveva fatto niente, bombardandola selvaggiamente per quasi tre mesi insieme ad altri paesi della NATO. I bombardamenti distrussero tutte le principali fabbriche e infrastrutture del paese, non risparmiando nemmeno obiettivi civili come la sede della TV nazionale, e provocando migliaia di morti. Forse questa non era una guerra ma solo una “operazione umanitaria” ?
 
Nel paragone tra Russia e Terzo Reich nazista il Presidente Mattarella distorce la verità storica. Quando Hitler invase la Cecoslovacchia, il governo sovietico di Stalin schierò l’Armata Rossa al confine invitando ripetutamente Francia, Gran Bretagna e Polonia ad intervenire al suo fianco contro i Nazisti. La risposta del primo ministro britannico Chamberlain fu l’accordo di Monaco con Hitler.
 
Gli Occidentali speravano che Hitler si rivolgesse contro l’URSS e rifiutarono anche in seguito di allearsi con il governo sovietico. Stalin parò il colpo e guadagnò tempo sottoscrivendo il patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop con la Germania  (rivelatosi del tutto provvisorio) che però permise all’URSS di avere un intero anno di tregua per riarmarsi.
 
Nella Seconda Guerra Mondiale il ruolo dell’URSS fu decisivo. I quattro quinti dell’intero esercito tedesco furono eliminati sul fronte orientale. L’URSS pagò la sua accanita resistenza con 27 milioni di morti.
 
Le ragioni dell’intervento russo in Ucraina devono ricercarsi nella minacciosa avanzata della NATO verso i confini russi e nel tentativo di portare l’Ucraina nella NATO con un colpo di stato. Tutti i tentativi dei Russi di arrivare a un compromesso sono falliti, sia nel 2014-15 con il sabotaggio occidentale degli accordi raggiunti a Minsk, sia con il sabotaggio degli accordi che erano stati raggiunti ad Istanbul nel 2022.
 
In definitiva lo sdegno manifestato dai Russi con le parole di Maria Zacharova sono del tutto giustificati. Il Presidente italiano avrebbe fatto bene a non provocare con scandalosi paragoni, e pensare piuttosto a come arrivare alla pace.

Vincenzo Brandi

Vincenzo Brandi

Vincenzo Brandi: ex ricercatore scientifico all’ENEA nel settore energetico, ora in pensione, negli anni ’50 e ’60 aveva militato nella FIGC e nel PCI. Dopo l’uscita dal PCI ha partecipato alle lotte del ’68 essendo uno dei leader della contestazione ed occupazione dell’ENEA. Ha militato poi in Lotta Continua e più recentemente nel PRC da cui si è allontanato per gravi divergenze con la linea di Bertinotti. E’stato tra i fondatori del Comitato No NATO insieme a Giulietto Chiesa e Manlio Dinucci. Attualmente è presidente del gruppo G.A.MA.DI (Gruppo Atei Materialisti Dialettici), membro del gruppo NO WAR e del Comitato con la Palestina nel Cuore. Partecipa al Coordinamento Palestina ed al Coordinamento No NATO

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