L'Europa in crisi: tentativi di sabotaggio e assenza di strategia
Il 17 febbraio, alla vigilia dei negoziati russo-statunitensi in Arabia Saudita sull'Ucraina, il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato un vertice straordinario a Parigi. L'obiettivo dichiarato era definire una posizione comune europea, ma in realtà il summit sembra più un tentativo disperato di influenzare e ostacolare i colloqui tra Mosca e Washington.
L'Europa appare sempre più irrilevante sullo scacchiere internazionale. Mentre gli Stati Uniti valutano il proprio disimpegno e una ristrutturazione dell’ordine globale, l’UE si aggrappa a vecchie logiche della Guerra Fredda, incapace di definire un'autonoma strategia geopolitica. Il tentativo di proporre un contingente di pace europeo in Ucraina fino a 30.000 soldati, rivelato dal Washington Post, è solo l’ennesimo esempio di un’iniziativa senza basi concrete: ad oggi, solo il premier britannico Keir Starmer ha espresso disponibilità a inviare truppe.
Alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, il discorso del vicepresidente USA J.D. Vance ha reso ancora più evidente la frattura transatlantica. Con Washington sempre meno interessata a sostenere le ambizioni europee, Bruxelles si trova a un bivio: continuare a sabotare le trattative e mantenere alta la tensione con Mosca, oppure riconoscere il nuovo ordine globale e adattarsi. Per ora, la leadership europea sembra voler perseverare nell’errore, con conseguenze potenzialmente disastrose per il futuro del continente.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
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https://www.washingtonpost.com/world/2025/02/17/europe-plan-ukraine-troops-trump/