L'avvento della lobby di guerra in Parlamento
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di Federico Giusti
Nella coalizione Governativa i partiti della maggioranza fanno a gara per ergersi a paladini degli interessi industriali e militari, da qui nascono le modifiche della legge 185/90 sull’export di armi (DDL S. 855 (senato.it)
Fratelli d’Italia da tempo voleva rivedere le norme inerenti le autorizzazioni per la vendita di armi all'estero, norme giudicate dalle imprese belliche troppo ristrettive, sarà possibile, con l'emendamento presentato da FdI, vendere armi all’estero senza controllo e autorizzazione del ministero degli Esteri a condizione che siano in toto o solo in parte prodotte con finanziamenti della Unione Europea.
Se guardiamo agli interventi del Parlamento per bloccare vendite di armi non registriamo alcun ostacolo burocratico o limitazione di sorta delle esportazioni, solo nel caso delle vendite a Emirati Arabi e Arabia Saudita, impegnati nel conflitto in Yemen, ci sono state pressioni per fermare (come poi avvenuto) l'invio di armi a questi due paesi direttamente coinvolti nella guerra. Ma sono innumerevoli le vendite accordate negli anni anche a nazioni che violano i diritti umani a conferma che gli ostacoli insormontabili denunciati dalle lobby delle aziende produttrici di armi non sono mai esistiti.
IL DISEGNO di legge era stato approvato in Consiglio dei ministri il 3 agosto scorso per far decidere al Ministro degli Esteri le armi da esportare semplificando allo stesso tempo le procedure necessarie per la vendita di armi ed escludendo da ogni autorizzazione la cessione di armi ai paesi Ue
Eliminati quindi controlli e autorizzazioni del governo e delle autorità italiane alla vendita di armi se finanziate in parte o in toto con i fondi della Ue, non sarà più necessaria l’autorizzazione del ministero degli Esteri e verrà meno anche la verifica che siano rispettate le norme della vecchia legge 185 a tutela dei diritti umani. In futuro sarà necessario il finanziamento europeo per vendere armi a chiunque, i diritti umani anche in termini formali e generici non saranno vincolanti per le esportazioni. a dominare saranno solo gli affari economici.
La mancata esportazione di armi a Emirati Arabi e Arabia ha dato inizio ad una perseverante campagna portata avanti da aziende belliche, parlamentari, industriali, tutti insieme per revisionare una legge sicuramente contraddittoria ma guidata, fin dalla sua emanazione, da alcuni principi etici e morali che ora potranno essere archiviati proprio in nome del business non solo italiano ma della Ue.
E l'UAMA (Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento) diventa un organismo solo tecnico mentre fino ad ora aveva il compito di esaminare "in modo rigoroso e articolato" le licenze di esportazione di materiali d’armamento. Proprio la vecchia procedura era considerata ostile alle aziende e alle esportazioni e nei fatti la guerra in Ucraina , il riarmo della Nato e la guerra globale promossa dal Congresso Usa (senza dimenticare il documento strategico Ue denominato Bussola Europea) hanno favorito questa profonda revisione delle norme in materia di esportazione di materiale bellico.
Leggiamo testualmente dal sito ministeriale
La valutazione di eventuali autorizzazioni a Paesi extra UE-NATO coinvolge previamente vari Ministeri ed Enti italiani:a) nell’analisi del merito della singola operazione, sin dalla comunicazione societaria sull’avvio delle trattative commerciali indirizzata, oltre che al Ministero degli esteri, a quello della difesa;b) con i pareri preventivi all’autorizzazione finale all’esportazione/importazione, successiva alla fase delle trattative con firma del contratto, sottoposti al Comitato consultivo interministeriale composto dai Ministeri degli esteri, difesa, interno, sviluppo economico, economia e finanze – Agenzia delle dogane e dei monopoli, ed ambiente. L’Autorita’ si avvale altresi’ dei pareri vincolanti, in presenza di informazioni classificate, della Presidenza del consiglio – Dipartimento informazioni per la sicurezza/DIS – Ufficio centrale per la segretezza/UCSe.....
L'autorità nazionale – UAMA rilascia le autorizzazioni previste per l’esportazione, il trasferimento, l’intermediazione, l’assistenza tecnica ed il transito dei prodotti a duplice uso; rilascia le autorizzazioni per il commercio di merci soggette al regolamento antitortura; rilascia le autorizzazioni, per il commercio, diretto e indiretto, di prodotti listati per effetto di misure restrittive unionali.
Per quanto deboli queste norme da domani non esisteranno più e i piazzisti di armi, i guerrafondai, le imprese "strategiche" avranno via libera nei commerci di morte.