La scienza demolisce il "Green Pass" in Senato

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La scienza demolisce il "Green Pass" in Senato

 
di Pino Cabras*
 
 

 
Spendete bene i prossimi minuti! È mai possibile che la stampa italiana quasi per intero abbia bucato totalmente una valanga di “scoop” clamorosi serviti con un piatto d’argento questa settimana dal Senato? È possibile eccome, nel Draghistan!
 
Questo infatti non è un paese normale, ce lo siamo detti. O meglio, è un paese oppresso da una classe dirigente che ha scelto le regole più dispotiche del mondo in materia di gestione del Grande Morbo del XXI secolo. Mentre il prossimo 15 ottobre il governo ha optato per il caos nei luoghi di lavoro e per la sopraffazione di milioni di lavoratori, noi ce l’avremmo pure, un freno di emergenza per tornare alla normalità scelta da tutti gli altri paesi. Basterebbe ascoltare chi finora è stato irriso dai profeti della Paura.
 
Una classe dirigente così anomala non può che esprimere un pessimo sistema della comunicazione, a servizio permanente della disinformazione più manipolatoria. Da oltre un anno e mezzo le redazioni trattano decine di milioni di persone come l’equivalente di un popolo target di un’Operazione Psicologica di Guerra. La militanza dei giornalisti in questa PsyOp è talmente totalitaria che DAVVERO credono alle bugie che raccontano e si sono totalmente schermati di fronte alle notizie, ai fatti, persino quando risparmierebbero loro la fatica della spiegazione, tanto sono autoevidenti.
 
Cos’è accaduto dunque al Senato? Il senatore Mattia Crucioli ha presenziato alle audizioni in videoconferenza sul decreto che ha esteso la certificazione verde. Per tre giorni ci ha segnalato decine di audizioni in cui sono state affrontate - da professori universitari con valanghe di pubblicazioni, non da terrapiattisti lunatici - questioni mediche, studi clinici ed epidemiologici che demoliscono gli argomenti rivestiti di un nuovo latinorum scientista su cui si basano i decreti che infestano il Draghistan.
 
Vi propongo di spendere bene i vostri prossimi otto minuti. Vedrete e sentirete uno di questi scienziati, Marco Cosentino, dottore di ricerca in farmacologia e ordinario di farmacologia nella scuola di medicina presso l'università dell'Insubria di Varese, su un tema semplice e chiaro: "Perché la certificazione verde non tutela salute e sicurezza".
 
Il professore, basandosi sulla diretta ricerca scientifica e su dati empirici, ha spiegato con chiarezza l'andamento dei numeri dei contagi evidenziando le numerose contraddizioni dell’odierna carta discriminatoria. Partendo da un dettagliato studio di Oxford, Cosentino ha evidenziato come la contagiosità tra chi si è inoculato i prodotti farmaceutici più sponsorizzati del mondo non sia azzerata ma ridotta del 50% rispetto a quelli che non se li sono inoculati. Ma tale dato scema del tutto dopo 12 settimane dalla doppia dose. Dopo 3 mesi dalla somministrazione, spiega Cosentino, non vi è infatti più "alcuna differenza nella trasmissione della variante” tra chi fa parte del club e chi non ne fa parte. Inoltre, il professore evidenzia come circa l'80% dei contagi sarebbe avvenuto in ambiente domestico, dunque non in contesto pubblico, con buona pace delle dure misure restrittive della socialità.
 
Nei prossimi giorni vi proporremo altri video. Rispetto alle notizie dell’acquitrino televisivo italiano, ognuno di questi video è uno scoop da diffondere. Buona visione!

 

*Deputato della componente "Alternativa C'è"

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