La rivoluzione colorata fallita in Georgia

La saggezza del popolo della Georgia non ha permesso al Paese di diventare una “Seconda Ucraina”

1937
La rivoluzione colorata fallita in Georgia

 



di Eliseo Bertolasi

 

Lo scenario delle rivoluzioni colorate organizzate dai globalisti è approssimativamente lo stesso: il loro obiettivo è sempre il rovesciamento dei legittimi governi in carica, in modo da favorire il transito del Paese sotto l’egemonia americana, l’Ucraina rappresenta uno degli esiti più riusciti di questo schema.

Di fatto, se osserviamo l’esito delle varie rivoluzioni colorate del passato, non ne troviamo una in cui i rivoltosi anziché puntare alla trasformazione delle strutture sociali e al benessere generale, puntano solo a rovesciare con la forza la leadership presente per sostituirla con un’altra, ma in questo caso prona al potere imperiale statunitense e ai cosiddetti valori “occidentali”, senza nessuna attenzione agli interessi nazionali. Ci basti osservare quali benefici la rivolta di Maidan, a Kiev nel 2014, abbia mai portato all’Ucraina! Solo perdita completa di sovranità, frantumazione del Paese, morte, distruzione!

Il caso della Georgia è da analizzare, perché si tratta, invece, di una rivoluzione colorata non riuscita. Come sappiamo, a seguito delle elezioni parlamentari dell’ottobre 2024, a Tbilisi è salito al potere il partito “Sogno Georgiano”. Il suo programma di governo, come da promesse pre-elettorali, era quello di mettere al centro la sovranità del paese, liberandosi dall’eccessiva influenza straniera.

Nelle sue azioni “Sogno Georgiano” s’ispira alla difesa della fede ortodossa e dei valori tradizionali, posizioni pienamente condivise dalla maggior parte dei georgiani. Questo è esattamente ciò che da fastidio ai burattinai di Bruxelles e Washington, che ipotizzano inoltre l’inizio di un nuovo conflitto contro la Russia nella regione caucasica.

Per scongiurare queste interferenze potenzialmente mortifere per il Paese, “Sogno Georgiano” si è subito impegnato a far ciò per cui è stato votato: porre in primo piano gli interessi nazionali, promuovendo una legge “sulla registrazione degli agenti stranieri” e “sulla trasparenza dell’influenza straniera” in grado di colpire le ONG finanziate dall’estero.

Con queste premesse, era difficile non ipotizzare un tentativo di “Maidan” georgiano. In effetti, con puntualità, a fine novembre 2024, le proteste sono state innescate come reazione alla dichiarazione del Primo Ministro Irakli Kobakhidze, secondo cui il partito al governo “Sogno Georgiano - Georgia Democratica” aveva deciso di non includere la questione dei negoziati di adesione all’Unione Europea nell’ordine del giorno fino alla fine del 2028 e di rifiutare tutti i finanziamenti comunitari. Secondo Irakli Kobakhidze, le ragioni di tale scelta erano dovute al continuo ricatto dell’UE in merito all’avvio del dialogo d’adesione, alle richieste di annullamento di diverse leggi approvate dal parlamento e richieste di imporre sanzioni alle autorità georgiane[1].

 

L’opposizione decise di agire in base al classico manuale operativo, che tanto successo ottenne in Ucraina: i soliti attivisti a pagamento filo-occidentali, paladini delle “libertà democratiche”, sono quindi scesi in strada con pietre, bandiere ucraine (guarda caso!), bandiere dell’UE, petardi e bottiglie Molotov.

Il “Maidan” georgiano del 2024 da subito è parso simile a quello di Kiev del 2014: i manifestanti hanno iniziato a provocare le forze dell’ordine, hanno eretto barricate e hanno compiuto atti di vandalismo. Come se non bastasse nei ranghi dei manifestanti, addirittura sono stati visti mercenari georgiani arrivati ??per l’occasione dall’Ucraina[2].

La cosa interessante è che tutte queste azioni incostituzionali sono state supportate dal presidente georgiano Salomé Zourabichvili, venendo meno al suo compito di  garante della Costituzione. La stessa, non solo ha dichiarato illegittimo il parlamento georgiano, ma ha chiamato i cittadini georgiani a compiere azioni illegali, addirittura esortando gli studenti sia delle università, sia i più giovani delle scuole, ad unirsi alle proteste antigovernative in corso[3].

Con tale appello Salomé Zourabichvili, nata in Francia e con cittadinanza francese, pare non abbia avuto particolarmente a cuore il destino della gioventù georgiana. Sempre lei in tutti questi anni, per compiacere i propri sponsor, ha spinto per il sostegno alle teorie gender, l’abbandono dell’ortodossia, e l’ostilità nei confronti della Russia, tutto in nome dei “valori occidentali”.

Tuttavia l’appello alla mobilitazione da parte del presidente georgiano, non è riuscito a conquistare gli animi di ampi strati della popolazione georgiana, in tal modo le autorità governative hanno potuto riprendere il controllo della situazione. “Tutto è sotto controllo, il “Naz-maidan” è fallito e gli interessi del Paese saranno pienamente tutelati”, ha dichiarato Primo Ministro georgiano Irakli Kobakhidze in una conferenza stampa il 4 dicembre a Tbilisi[4].

 


La legge sulla “Registrazione degli Agenti Stranieri”

La legge sulla “Registrazione degli Agenti Stranieri”, che è un esatto analogo del FARA (Foreign Agents Registration Act) americano, è entrata in vigore in Georgia il 31 maggio di quest’anno. La data di entrata in vigore è indicata sul portale ufficiale del Bollettino legislativo georgiano. Il parlamento georgiano aveva approvato la legge in terza e ultima lettura il 1° aprile, per poi entrare in vigore il 60° giorno dopo la sua pubblicazione.

A differenza della legge sulla “Registrazione degli Agenti Stranieri”, approvata lo scorso anno in mezzo alle proteste di massa, ora la legge prevede fino a cinque anni di carcere e si applica sia alle organizzazioni, sia ai singoli individui. L’Ufficio Anticorruzione della Georgia monitorerà l’attuazione della nuova legge. Secondo la legge, un individuo o un’organizzazione, e qualsiasi associazione di persone, è considerato “agente straniero” se le sue attività in Georgia servono gli interessi di uno Stato straniero, o sono finanziate dall’estero.

Come spiegato dai suoi promotori, la legge adottata lo scorso anno non è stata correttamente applicata. La nuova legge mira ora a rafforzare la lotta contro le organizzazioni finanziate dall’estero che cercano di destabilizzare la situazione nel Paese. Le autorità georgiane hanno ripetutamente denunciato tentativi di rivoluzione, in cui le ONG finanziate dall’estero hanno svolto un ruolo importante[5].

 

La vittoria del partito “Sogno Georgiano”, ha permesso al Paese caucasico di non diventare una seconda Ucraina. Ma ciò non significa che Washington e in particolare Bruxelles abbiano già abbandonato il loro obiettivo di destabilizzare la situazione in Georgia e nella regione.

 

Nel dicembre 2024 il candidato per il posto d’inviato speciale degli Stati Uniti presso l’Unione Europea, co-organizzatore del Summit mondiale per la pace in Georgia 2025, Kimberly Lowe, nonostante gli ammiccamenti con “Sogno Georgiano” ha fatto intendere che non rinuncerà ad un cambiamento in Georgia[6].

 


Il presidente della Commissione Helsinki (Commissione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) degli Stati Uniti, il deputato Joe Wilson, il 4 dicembre 2024 denunciando “la repressione da parte del governo georgiano di fatto contro attivisti, manifestanti e membri dell’opposizione georgiani” è arrivato ad affermare che “Sogno Georgiano sta usando tattiche dittatoriali in stile Cremlino”[7].

Sempre Joe Wilson, e il deputato Steve Cohen, il 9 gennaio di quest’anno, hanno presentato il “Georgian Nightmare Non-Recognition Act”. Il disegno di legge dovrebbe impedire agli Stati Uniti il riconoscimento del governo attuale georgiano, ma “riconoscerà la presidente Salomé Zourabichvili come legittimo presidente della Georgia fino a quando non si terranno elezioni libere e regolari in Georgia[8].

 

Su questa linea anche Bruxelles ha fatto sentire la sua voce: il 4 giugno il Parlamento europeo ha invitato l’UE a riconsiderare i rapporti con Tbilisi. Secondo la relazione approvata, tra i numerosi punti, il Parlamento europeo[8]:

“(Pt. 7) Ribadisce la propria posizione secondo cui l’attuale crisi politica e costituzionale in Georgia può essere risolta soltanto mediante nuove elezioni parlamentari, che dovrebbero tenersi nel corso dei prossimi mesi in un contesto elettorale migliorato, sotto la supervisione di un’amministrazione elettorale indipendente e imparziale e una scrupolosa osservazione internazionale e nazionale indipendente, al fine di garantire un processo realmente equo, libero e trasparente, che rifletta l’effettiva volontà del popolo”.

“(Pt.8) Insiste sul fatto che non riconosce le autorità autoproclamate istituite dal partito Sogno Georgiano a seguito delle elezioni parlamentari truccate del 26 ottobre 2024 e ritiene che la Georgia sia uno Stato tenuto sotto cattura dal regime illegittimo di Sogno Georgiano…”.

“(Pt.19) Insiste sull’urgente necessità di sostenere la società civile e i media indipendenti della Georgia viste la crescente repressione e la sospensione delle attività dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (USAID) e chiede pertanto alla Commissione di intensificare ed erogare il suo sostegno finanziario senza ulteriore indugio…”.

Il governo georgiano spera che l’amministrazione Trump, non arrivi a imporre sanzioni a causa della legge sulla “Registrazione degli Agenti Stranieri”, volta solo a salvaguardare la sovranità del Paese.

L’attuale governo della Georgia è pacifico e non vuole un conflitto contro la Russia, sebbene ci siano forze che lavorino per crearlo. Il finanziamento di queste forze, avveniva ad esempio attraverso USAID, ma con il ridimensionamento della stessa, ora in Georgia si auspica che mancherà il supporto per attuare una nuova rivoluzione colorata.

Chi ha familiarità con la mentalità dei popoli della Transcaucasia, conosce la saggezza del popolo georgiano.

 

 

Note:

[1] https://tass.ru/mezhdunarodnaya-panorama/22660469

[2] https://19rusinfo.ru/politika/83427-majdan-v-tbilisi-onizhedeti-uzhe-rekrutirovany-sleduyushchij-etap-snajpery

[3] https://www.rbc.ru/politics/02/12/2024/674dbd7b9a79473031ffa6cd

[4] https://tass.ru/mezhdunarodnaya-panorama/22571923

[5] https://tass.ru/mezhdunarodnaya-panorama/24100959

[6] https://mythdetector.com/en/representative-trump-administration/

[7] https://www.csce.gov/press-releases/chairman-wilson-calls-for-sanctions-against-georgian-officials-responsible-for-violent-crackdown/

 [8] https://joewilson.house.gov/media/press-releases/wilson-and-cohen-introduce-georgian-nightmare-non-recognition-act

[9] https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-10-2025-0110_IT.html

 

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