La Provincia dell'Alberta in Canada classificherà il Covid come influenza stagionale

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La Provincia dell'Alberta in Canada classificherà il Covid come influenza stagionale

"La variante Delta del Covid-19 causerebbe un'infezione più grave delle varianti scoperte in precedenza e si diffonderebbe facilmente come la varicella”, quanto sostengono i Centers for Disease Control and Prevention, la massima autorità sanitaria federale statunitense, in un documento riservato ottenuto dal Washington Post, è propedeutico a un cambio di approccio alla pandemia negli Stati Uniti: meno restrizioni, nuovamente obbligo di mascherine anche per i vaccinati. Insomma, dei passi indietro nonostante le vaccinazioni per il diffondersi della cosiddetta variante delta. 

Tutt’altra strategia ha invece deciso il governo dell’Alberta, in Canada, dove l’obiettivo ufficiale dal prossimo 16 di agosto, è quello di portare il Covid-19 allo stesso dell'influenza stagionale, con misure di contenimento più o meno simili. 

“Con una forte adesione alla campagna di vaccinazione, l'Alberta porterà gradualmente le misure Covid-19 in linea con altri virus respiratori per garantire la capacità del sistema sanitario”, ha affermato la dott.ssa Deena Hinshaw, responsabile della sanità della Provincia canadese. 

"Mentre i casi di Covid-19 potrebbero aumentare nei prossimi mesi, un'ondata di ricoveri e altri esiti gravi è molto meno probabile grazie ai vaccini", ha aggiunto Hinshaw.

Questa è proprio la grande scommessa: con i vaccini le persone colpite da Covid-19 non si ammaleranno gravemente - pensano le autorità dell’Alberta - e quindi il sistema sanitario non sarà colpito da un eventuale aumento dei contagi. I malati Covid non andranno a intasare gli ospedali, questa è l’unico parametro che il governo dell’Alberta ha deciso di tenere in considerazione. E così, il numero di casi positivi non è più considerato particolarmente importante.

Alla domanda su quale limite massimo di casi giornalieri il governo avrebbe tollerato, Hinshaw non ha fornito un numero preciso.

Ma altre statistiche contano davvero.

A partire da mercoledì, 84 persone sono state ricoverate in ospedale con Covid-19, di cui 18 in terapia intensiva. I ricoveri non stanno aumentando al ritmo dei nuovi casi - scrive il Calgary Herald - a questo punto, per merito delle vaccinazioni.

Questi calcoli porteranno il 16 agosto alla quasi completa revoca delle misure restrittive. Non ci sarà più l’obbligo di indossare le mascherine e nessun obbligo di mascherine a scuola, salvo in caso di focolai.

Inoltre le persone trovate positive al Covid-19 non dovranno più isolarsi. Le persone malate dovrebbero restare a casa, afferma a tal proposito la dottoressa Hinshaw, ma potranno scegliere in autonomia cosa fare. Sarà poi scoraggiato il test degli asintomatici. Dopo il 16 agosto, non ci saranno più hotel di isolamento o supporto per la quarantena. I centri di test chiuderanno, spostando i compiti agli studi medici e alle reti di cure primarie, o agli ospedali, quando la malattia dovesse rivelarsi con maggiore gravità.

La Provincia dell’Alberta indica una strada per l’uscita dalla pandemia che ancora attanaglia gran parte del mondo. Perché che senso ha spingere sulle campagne vaccinali per poi rimanere sostanzialmente invariate restrizioni di ogni sorta e continuare ad evocare confinamenti dalla dubbia efficacia nel contrasto della diffusione del virus? Sarebbe questo il miglior modo di stimolare la vaccinazione e avviarsi verso l’uscita dalla pandemia.

Ma è questo quel che davvero vogliono le èlite dominanti?

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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