La Meloni lancia la sfida ai diritti costituzionali. Fino a quando?

1099
La Meloni lancia la sfida ai diritti costituzionali. Fino a quando?

Aginform

Il governo a guida neofascista non solo mette in discussione la continuità Resistenza-Repubblica-Costituzione su cui si fonda l'Italia del dopoguerra ma, con la collaborazione della falange liberista, lancia la sua sfida ai contenuti sociali espressi dalla Carta del 1948.

Il reddito di cittadinanza infatti non va interpretato come un provvedimento assistenziale improprio, ma si connette direttamente con quei diritti costituzionali che prevedono che lo Stato italiano debba mettere i cittadini in condizione di avere una vita dignitosa e un futuro non di precarietà e miseria.1 Da questo punto di vista il reddito di cittadinanza è un passaggio essenziale. Esso stabilisce il principio che i cittadini italiani non possono continuare ad essere alla mercè della disoccupazione e del lavoro nero, sottopagato e precario. L'interpretazione del reddito di cittadinanza come aiuto per i poveri non è costituzionalmente corretta. Il principio costituzionale che lo ispira sta nelle garanzie che, secondo le indicazioni dei costituenti,  una società civile e progredita deve prevedere e che, prima che il reddito venisse introdotto non erano mai state  effettivamente messe in campo.

Il governo neofascista della Meloni ha compreso che la eliminazione totale del reddito di cittadinanza non avrebbe favorito la sua popolarità ed ha quindi deciso di ridimensionarlo gradualmente e destinarlo solo a chi non è in condizione di lavorare.  Questo però significa stravolgere il vero obiettivo per cui il reddito è stato istituito, quello cioè di evitare che i cittadini italiani siano gettati senza garanzie nella fornace della disoccupazione e del 'mercato del lavoro' (eufemismo che assume sempre più il senso di sinonimo di schiavismo).

Il vero obiettivo da conseguire perciò è che ad ogni persona sia garantito un lavoro degno, ma questo obiettivo non si consegue abolendo il reddito di cittadinanza, ma creando i meccanismi che assicurino lavoro degnamente retribuito e una prospettiva professionale. Il governo neofascista e la schiera di reazionari e liberisti che gli stanno dietro hanno montato invece una sfrenata campagna d'odio per far passare l'idea che il problema sia una moltitudine di fannulloni stesi sul divano a succhiare le risorse dello Stato.

E' indispensabile dunque che si crei subito una sorta di  linea del Piave da cui non si deve arretrare. Ricordiamoci della scala mobile, ricordiamoci dell'abolizione dell'art.18. Soprattutto ricordiamoci che il neofascismo della Meloni tende a fare carta straccia della nostra Costituzioni e dei suoi principi.
Per affrontare questa situazione non abbiamo bisogno di dilettantismi. Sappiamo che dietro di noi non ci sono trincee consolidate ma, se non vogliamo rendere farsesca l'opposizione a questo governo, bisogna raccogliere tutte le forze in campo e accettare la sfida che ci viene dal governo. I tempi stringono e il governo punta a superare senza scossoni la discussione in parlamento sulla legge di bilancio. E' quindi necessario attrezzarsi per tempo. Bisogna deluderlo.

Conte e i 5 Stelle hanno annunciato un'opposizione durissima e verificheremo come questa verrà condotta. Il PD scende in piazza, ma non si è capito che cosa vuole veramente. Importante però è che la macchina si metta in moto e dentro la nuova situazione si raggiunga la massima mobilitazione, articolazione e spirito unitario. Non servono sceneggiate e scioperi virtuali. C'è bisogno di una lotta dura e continuativa finchè i tagli al reddito di cittadinanza non siano tolti dalla legge di bilancio. Soprattutto bisogna che si capisca che da questa situazione non si  esce facilmente se non scende in campo una forza capace di far fronte alla protervia di un governo che, mentre attacca il reddito di cittadinanza, introduce una tassazione differenziata per alcune categorie di cittadini, cosa per altro incostituzionale per due ragioni: perchè elimina il principio della progressività dell'imposta e differenzia i cittadini di fronte alla legge.
Se vogliamo incidere bisogna impegnarsi e farlo con metodo, stanando tra le altre cose anche i sindacati confederali che stanno facendo un gioco sporco che blocca la risposta dei lavoratori. A fronte di un governo che, con una inflazione oltre il 12%, cerca demagogicamente di dare una miseria operando sul cuneo fiscale, che toglie il reddito di cittadinanza ai disoccupati, che non dice nulla sulla guerra che a causa delle sanzioni assorbe nella legge finanziaria la maggioranza delle somme in bilancio,  troviamo le confederazioni sindacali  su un binario contrattuale impostato dal governo. Questa vergognosa realtà pone un grosso problema dentro il movimento contro il governo Meloni che deve farsi carico anche di recuperare la potenzialità dei lavoratori nello scontro. Su tre obiettivi: aumenti salariali veri, difesa delle pensioni che vengono decurtate riducendo l'adeguamento, difesa del reddito di cittadinanza. Tre obiettivi importanti per scendere in campo con scioperi e manifestazioni.

 
 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Trump-Zelensky, leggere la realtà di Marco Bonsanto Trump-Zelensky, leggere la realtà

Trump-Zelensky, leggere la realtà

 Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street di Giuseppe Masala  Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street

Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street

Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia? di Paolo Desogus Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?

Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?

Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti di Geraldina Colotti Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti

Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Area flegrea e il famoso "IT Alert" di Francesco Santoianni Area flegrea e il famoso "IT Alert"

Area flegrea e il famoso "IT Alert"

La deriva di un continente in guerra di Giuseppe Giannini La deriva di un continente in guerra

La deriva di un continente in guerra

Un quesito (che ci riguarda) sui fatti in Romania di Antonio Di Siena Un quesito (che ci riguarda) sui fatti in Romania

Un quesito (che ci riguarda) sui fatti in Romania

Il valico di Al-Hamran e la riconoscenza di HTS per i Curdi di Michelangelo Severgnini Il valico di Al-Hamran e la riconoscenza di HTS per i Curdi

Il valico di Al-Hamran e la riconoscenza di HTS per i Curdi

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX" di Giorgio Cremaschi Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX"

Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX"

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti