La guerra non dichiarata tra Washington e Bruxelles. Tutti i nodi stanno venendo al pettine

La guerra non dichiarata tra Washington e Bruxelles. Tutti i nodi stanno venendo al pettine

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La crisi di Kabul, finita ieri (si spera) nel sangue degli attentati, ha fatto emergere temi che erano evidentemente presenti sebbene taciuti. Si sono alzate molte voci in Europa che chiedono "urgentemente" un esercito unico europeo e "autonomia strategica" dagli USA. In Italia pensiamo su Il Foglio di oggi al generale Graziano o ieri a Gentiloni su la Repubblica, giusto per fare due nomi.

Ora, mi permetto di dire la mia su un tema così spinoso. Innanzitutto bisogna essere coscienti del fatto che l'Esercito Unico Europeo è una cambiale in bianco che la generazione degli adulti di oggi firma a nome e per conto degli adulti di domani e di dopodomani. Detto questo, c'è poi un tema di valori.
 
Per cosa di grazia dovrebbe eventualmente combattere questo esercito? Per dimostrare la correttezza del Teorema di Haavelmo come certamente vorrebbe Herr Weidmann? Oppure per la Grandeur francese? O per la Gloria delle divisioni SS dei paesi baltici alle quali gli stati baltici hanno dedicato monumenti?
Per la Madonnina Nera di  Cz?stochowa e per Giovanni Paolo II come vorrebbero certamente i polacchi? O per l'Elmo di Scipio degli italiani?
 
Ecco, voglio dire, l'Europa non è uno stato e non ha una costituzione dove sono scolpiti i valori nei quali si crede. Abbiamo solo un trattato firmato a Maastricht dove si parla di ratios contabili. Prima di parlare di esercito è necessario mettersi d'accordo sui valori che ci accomunano eventualmente. Abbiamo già messo il carro davanti ai buoi una volta con l'Euro, non mi pare il caso di ripetere la cosa.
 
E' chiaro che se non ci sono valori condivisi e rappresentanza reale nelle istituzioni europee a decidere l'eventuale utilizzo delle armi sarà il paese egemone, qualunque esso sia. No grazie, abbiamo già dato.

Poi ci sarebbe il tema più prosaico, quello del mercato delle armi. Noi italiani abbiamo un settore fortissimo con le nostre Finmeccanica e Leonardo. Ecco, non vorrei che qualcuno ci tirasse un ennesimo bidone.

Detto tutto questo, rimane il tema politico fondamentale: si è appalesato finalmente l'enorme spaccatura esistente tra l'anglosfera (Usa + Uk) e l'Europa continentale (ovviamente questo non vale per i paesi dell'est Europa che sono ben ancorati agli Usa).

I nodi stanno venendo al pettine. E Washington e Bruxelles stanno combattendo una guerra non dichiarata.

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

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