Italiana arrestata in Marocco per un post Facebook. Dove sono i "buoni"?

4751
Italiana arrestata in Marocco per un post Facebook. Dove sono i "buoni"?

Il Marocco viene spesso citato come fulgido esempio di Paese islamico “moderato”. Nonostante il suo Re sia tutt’oggi indicato come "comandante dei fedeli", massima autorità religiosa, nella Costituzione. I giornalisti vengano sistematicamente arrestati; internet e social network siano spesso oscurati; i blogger perseguitati per le critiche alla monarchia; i matrimoni cristiani non siano legalmente riconosciuti e le relazioni omosessuali punite col carcere.
 
 
Ebbene è successo che in questa nazione “moderata”, pochi giorni fa, una cittadina italiana ventitreenne di origine marocchina sia stata arrestata all’aeroporto di Marrakech a causa di un post Facebook del 2019 in cui faceva ironia sull’Islam. “Offesa pubblica alla religione di Stato” è l’accusa, tramutata in sentenza di colpevolezza dopo un processo lampo che l’ha condannata a 3 anni e mezzo di galera.
 
Sono passati più di dieci giorni dal vergognoso arresto della giovane cittadina ma nessun comitato ha organizzato qualche sit in di protesta sotto le ambasciate, nessuna campagna social di sensibilizzazione, Amnesty International tace, la Boldrini continua a parlare di DDL Zan e gli studenti non si mobilitano. Niente di niente. Di lei non si conosce né volto né nome. Eppure parliamo di una ragazza italiana perseguitata per reati religiosi.
 
Un silenzio assordante che mostra la reale caratura morale delle anime belle della sinistra che ciarlano ad ogni piè sospinto di dritti, integrazione e ius soli ma ben si guardano dal difendere una studentessa così “italiana” da aver fatto proprio il suo diritto di critica, di libera espressione del pensiero, di laicità.
 
Viene il sospetto che se vicende come questa non capitano ad un attivista LGBT (neanche italiano) e le critiche non siano rivolte a qualche governo militare inviso agli interessi geopolitici di qualche potenza straniera, allora sia meglio starsene zitti in un angolo, sperando che la cosa si risolva da sé. Soprattutto se mobilitarsi equivale a prendere atto dell’intrinseca intolleranza di una religione spesso e volentieri raccontata come democratica, pacifica, tollerante e inclusiva.
 
Un doppiopesismo ignobile per una sinistra che ha eletto l’ignavia a norma di vita e seleziona accuratamente le battaglie politiche da portare avanti sulla scorta della coerenza di queste con la sua narrazione distorta della realtà.
 
Mi aspetto che il Presidente della Repubblica, le istituzioni italiane ed europee e i partiti si attivino fermamente e rapidamente per l’immediata liberazione della ragazza. Con le buone o con le cattive.
 
Diversamente sarà chiaro una volta per tutte che a questa gente non gliene frega nulla dei “diritti”. Interessa solo mettere in bella mostra il loro solidarismo ipocrita e di maniera utile a preservare potere e interessi economici e che giorno dopo giorno assomiglia sempre più a un fragilissimo castello di carte.

Antonio Di Siena

Antonio Di Siena

Direttore editoriale della LAD edizioni. Avvocato, blogger e autore di "Memorandum. Una moderna tragedia greca" 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA di Fabrizio Verde Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA

Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA

La Geoeconomia di Prevost di Giuseppe Masala La Geoeconomia di Prevost

La Geoeconomia di Prevost

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo? di Raffaella Milandri Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Ma che c'entra La Russa con Pasolini? di Paolo Desogus Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo di Alessandro Mariani Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Nessun altro posto di Giuseppe Giannini Nessun altro posto

Nessun altro posto

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire di Michele Blanco La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti