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Inviato Damasco all’Onu: USA via dalla Siria. Devono pagare per le vittime civili
Foto Middle East Eye
Nei giorni scorsi, l'inviato siriano presso le Nazioni Unite ha dichiarato che gli Stati Uniti devono ritirare le proprie truppe dal paese e pagare risarcimenti per le vittime civili durante un attacco aereo statunitense del 2019 nella città di Baghuz, in Siria.
La scorsa settimana il Pentagono ha concluso un'indagine interna sull'attacco aereo del marzo 2019 che ha provocato la morte di oltre 60 civili, tra cui donne e bambini, annunciando che "non si trattava di una violazione delle regole di ingaggio dei militari" e aggiungendo che "nessuno dovrebbe essere ritenuto responsabile.
Washington afferma che solo quattro delle 60 persone uccise durante l'esplosione da 500 libbre erano civili.
La missione della Siria presso le Nazioni Unite alla fine ha respinto la conclusione del Pentagono, definendola un "chiaro tentativo di assolvere le forze di occupazione statunitensi in Siria dalla loro responsabilità diretta per le vittime civili con il pretesto di combattere l'organizzazione terroristica ISIS".
Un riassunto declassificato del rapporto dell'indagine, pubblicato il 17 maggio, sostiene che il comandante statunitense che ha effettuato l'attacco "non era a conoscenza" della presenza di civili nel raggio dell'esplosione, accusando invece le forze curde di aver falsamente confermato l'assenza di non combattenti sul luogo.
Il riepilogo del rapporto aggiunge che il comandante degli Stati Uniti "ha agito in modo ragionevole e nei limiti" del diritto internazionale e "ha dimostrato consapevolezza e preoccupazione per [le vittime civili] e ha adottato misure per mitigare i danni".
“Stiamo ammettendo che, sì, abbiamo ucciso alcuni civili innocenti, donne e bambini, nel 2019 a Baghuz, in Siria. Stiamo ammettendo di aver commesso quegli errori. Che le nostre operazioni si sono concluse con l'uccisione di persone innocenti", aveva detto il 17 maggio l'addetto stampa del Pentagono John Kirby.
Nel novembre dello scorso anno, l'esercito statunitense ha giustificato lo stesso attacco aereo in una dichiarazione, sostenendo che era "necessario" per eliminare 16 combattenti dell'ISIS.
La dichiarazione è arrivata sulla scia di un articolo approfondito del New York Times (NYT), in cui si afferma che l'esercito americano ha insabbiato l'apparente crimine di guerra commesso nel marzo 2019.