Il Venezuela risponde al ministro degli Esteri argentino

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Il Venezuela risponde al ministro degli Esteri argentino

Il procuratore generale del Venezuela, Tarek William Saab, ha ribadito l’impegnodel governo bolivariano per la difesa della sovranità e contro l'imperialismo.

In una dichiarazione della Procura della Repubblica di Caracas, indirizzata al Ministro degli Esteri argentino, Gerardo Werthein, Saab ha informato il diplomatico argentino di essere ritenuto persona di interesse nell'indagine del Governo bolivariano sul gendarme argentino in stato di arresto Nahuel Gallo, per gravi atti che minacciano la sicurezza e la sovranità venezuelana.

Nel documento, intitolato “Risposta al signor Gerardo Werthein, portavoce della malavita argentina”, William Saab descrive il ministro degli Esteri come “un uomo nato in una ‘culla dorata’ e rappresentante negli affari esteri di un governo che è uno zimbello globale per la sua sottomissione agli Stati Uniti e a Israele”.

Mentre denuncia l'"incoerenza diplomatica, la ‘vanagloria a buon mercato’ e le ‘pretese psicotiche’ di Werthein, il procuratore venezuelano respinge ogni pretesa di ‘lezioni di giustizia e diritti umani’ da parte del diplomatico di Buenos Aires. 

Il testo fa riferimento al lavoro di William Saab per la difesa dei diritti umani dei settori perseguitati e vulnerabili del Venezuela. Si riconosce inoltre la sua traiettoria rivoluzionaria, dalle lotte studentesche alla nomina a deputato, membro della costituente, governatore, difensore civico e procuratore generale.

Secondo il comunicato, il funzionario venezuelano ha assunto queste responsabilità grazie alla sua coerenza, alla sua etica, al suo studio permanente e alla sua capacità di lavoro. Al contrario, l'arrivo di Werthein al Ministero degli Esteri “non poteva avere un messaggio peggiore, visto che il suo predecessore è stato licenziato per aver votato insieme a 186 Paesi del mondo - tra cui tutta l'America Latina - contro il criminale blocco contro Cuba”, putualizza il documento.

William Saab colloca questo evento “all'apice dell'ignominia, che va a finire nell’immondezzaio dell'infamia”. Ricorda inoltre al capo della diplomazia argentina che ha prestato il suo giuramento sulla Torah e ha chiarito il suo impegno verso “le potenze che praticano la pulizia etnica contro la Palestina” e non verso la Costituzione del suo Paese.

“Lei, signor Werthein, sicuramente non affronterà la legge nel prossimo futuro, perché il sistema giudiziario argentino è cooptato dal macrismo che oggi è circostanzialmente dalla sua parte, ma non sarà così per sempre. Quando sarà il momento, il popolo argentino chiederà giustizia per tutti gli oltraggi e gli abusi di un ‘pranato’ di cui lei è il portavoce internazionale”, aggiunge la dichiarazione.

“La storia metterà tutti al loro posto, ma voi e i vostri scagnozzi siete già entrati - dalla porta di servizio - nella discarica della malavita”.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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