Il Venezuela accusa CARICOM di favorire interessi esteri nella disputa sull’Esequibo
La vicepresidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Delcy Rodríguez, ha denunciato pubblicamente le dichiarazioni di Carla Barnett, Segretaria Generale della CARICOM, relative alla contesa territoriale sull’Esequibo, regione rivendicata dal Venezuela. Rodríguez ha accusato Barnett di operare come “agente” della multinazionale ExxonMobil, anziché rappresentare gli interessi collettivi dei Paesi caraibici.
Il governo venezuelano ha ribadito la propria volontà di risolvere la disputa esclusivamente attraverso l’Accordo di Ginevra del 1966, respingendo qualsiasi ingerenza esterna. In un messaggio diffuso via Telegram, Rodríguez ha sottolineato: «Non c’è spazio per interferenze! Il sole del Venezuela sorge nell’Esequibo!», enfatizzando il rifiuto di mediazioni che minaccino la sovranità nazionale.
Caracas ha criticato la definizione della Barnett, che ha descritto la controversia come una «preoccupazione costante» per gli Stati CARICOM, interpretando tale posizione come un tentativo di imporre prospettive esterne, allineate agli interessi delle corporazioni straniere. Rodríguez ha evidenziato la collusione tra attori regionali e società come ExxonMobil per screditare le rivendicazioni venezuelane sull’Esequibo, ricco di risorse naturali.
Nel frattempo, il Presidente Nicolás Maduro, durante le recenti elezioni regionali, ha celebrato la vittoria di Neil Villamizar, rappresentante eletto nella zona dell’Esequibo, confermando l’impegno a garantire i diritti degli abitanti della regione. Maduro ha annunciato maggiori fondi per rafforzare la presenza istituzionale venezuelana nell’area, ribadendo la fermezza diplomatica per riconoscere l’Esequibo come parte integrante del territorio nazionale.
La posizione di Caracas riflette la determinazione a difendere l’integrità territoriale da pressioni esterne, consolidando il controllo su una zona strategicamente rilevante.